Riflessioni e Preghiere per la Quarta Settimana di Avvento


QUARTA   SETTIMANA   DEL   TEMPO   DI   AVVENTO
 “ecco,   viene   il   Signore,   re   della   gloria”

Domenica  18  dicembre  IV°  di  Avvento   -   Is 7,10-14; Sal 23; Rm1,1-7; Mt 1,18-24
MEDITAZIONE  -  Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo – Giuseppe, accettando lo sconvolgente intervento di Dio che irrompe nella sua vita, prende parte al disegno che Dio sta operando e ne diventa colui che «dà il nome al Figlio di Dio». Dio non è un concorrente dell’uomo, ma uno che, origine di ogni cosa, dona ogni cosa all’uomo. Egli crea, però, non personaggi, ma persone che hanno fiducia in lui; persone collaboratrici del grande evento: «Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù».
PREGHIERA  -  Ti benediciamo, Dio delle promesse, per il Cristo: egli che è venuto a compiere l’eterno disegno del tuo amore, viene oggi, pane di vita, calice di salvezza, Dio con noi, e verrà a premiare l’obbedienza e la fede delle genti.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Gesù! Questo nome, con cui Cristo era chiamato in famiglia e dagli amici a Nazaret, esaltato dalle folle e invocato dai malati negli anni del suo ministero pubblico, evoca la sua identità e missione di Salvatore. Gesù infatti significa: «Dio salva»... In questo nome la Chiesa trova tutto il suo bene, lo invoca senza posa, lo annuncia con sempre nuovo ardore... È il nome divino che solo reca la salvezza, giacché «non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (At 4,12)... La Vergine Santa, che contempliamo nell’attesa della nascita del Suo Figlio, con quale materna tenerezza dovette pronunziare il nome di Gesù!... Sia Maria a porre sulle nostre labbra ed imprimerci nel cuore questo Nome santissimo, dal quale viene la nostra salvezza (Giovanni Paolo II, Roma, 22 apr 96).

Lunedì  19  dicembre   -   Gdc 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25
MEDITAZIONE  -  Sarai muto fino a quando queste cose avverranno – Dio ha i suoi piani per la nascita del suo Figlio. Egli si serve di Zaccaria ed Elisabetta, l’uno vecchio e l’altra sterile, «giusti davanti a Dio», per realizzare l’impossibile. Da loro nascerà Giovanni, il precursore. Il dubbio di Zaccaria e l’incredula richiesta di un segno non possono impedire l’avvento della salvezza. Le persone che nella loro esistenza accolgono con fede il messaggio della salvezza, giubilano e diventano messaggeri di salvezza; la richiesta dubbiosa di un segno uccide, invece, la gioia e chiude la bocca all’esultanza e all’apostolato.
PREGHIERA  -  Signore, Dio nostro, noi non abbiamo angeli che ci appaiono per rivelarci chiaramente le tue vie. Tu, che hai fatto partorire colei che era sterile, fa’ nascere in noi quella forza d’amore che ci permetterà di riconoscere la tua volontà su ciascuna delle nostre esistenze.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Vieni ad incontrare il Verbo incarnato, che vuole renderti partecipe della sua stessa vita! Vieni ad accogliere la chiamata di Dio, vincendo titubanze e remore! Vieni e scopri la storia d’amore che Dio ha intessuto con l’umanità: egli vuole realizzarla con te. Vieni ed assapora la gioia del perdono accolto e donato. Il muro di separazione che esisteva tra Dio e l’uomo e tra gli stessi esseri umani è stato abbattuto. Le colpe sono perdonate, il banchetto della vita è imbandito per tutti. Beati coloro che, attratti dalla forza della Parola e plasmati dai Sacramenti, pronunciano il loro «Eccomi!». Essi si incamminano sulla strada della totale e radicale appartenenza a Dio, forti della speranza che non delude, «perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» (Rm 5,5) (Giovanni Paolo II, Roma, 27 ott 80).

Martedì  20  dicembre   -   Is 7,10-14; Sal 23; Lc 1,26-38
MEDITAZIONE  -  L’annuncio a Maria – L’avvenimento che segna l’alba dell’incarnazione viene presentato in un racconto che risulta colmo di reminiscenze dell’antico testamento, e che contiene tutta la teologia del mistero di Cristo: Gesù è figlio di Davide e re; è santo e Figlio di Dio. Il brano del Vangelo ci descrive l’adesione schietta e pura alla volontà di Dio da parte della Vergine Maria. Seguendo l’esempio della serva del Signore, accogliamo pure noi, dentro di noi, la Parola che salva. È questo avvenga oggi!
PREGHIERA  -  O Dio, che ci hai dato nel Figlio della Vergine il segno definitivo della tua tenerezza, apri tutto il nostro essere alla tua venuta in questa eucarestia, in modo che, modellando la nostra vita sulla tua parola, portiamo frutti di giustizia e di amore.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Con il cuore infiammato, dialogando col Signore, qualcuno di voi si accorgerà che Gesù gli chiede di più, che il Signore lo chiama a donare tutto per il suo amore. Al termine di questo incontro con voi, carissimi vorrei dire a ciascuno di voi: «Se una tale chiamata giunge al cuore, non farla tacere! Lascia che si sviluppi fino alla maturità di una vocazione! Collabora con essa mediante la preghiera e la fedeltà ai comandamenti!». Vi è – lo sapete bene – un gran bisogno di vocazioni sacerdotali, religiose e di laici impegnati che seguano più da vicino Gesù. «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!» (Mt 9,37-38). Con questo programma la Chiesa si rivolge a voi, giovani. Pregate anche voi. E, se il frutto di questa preghiera della Chiesa germoglia nell’intimo del vostro cuore, ascoltate il Maestro che vi dice: «Seguimi». Non abbiate paura e, se ve lo chiede, dategli il vostro cuore e la vostra vita totalmente.

Mercoledì  21  dicembre   -   Ct 2,8-14; Sal 32; Lc 1,39-45
MEDITAZIONE  -  Beata colei che ha creduto nell’adempimento della parola del Signore – La prima beatitudine del Vangelo è connessa con la fede e Maria ne è il modello esemplare. Essa ha lasciato che lo Spirito di Dio si impadronisse della sua vita e la fecondasse. Ognuno di noi, nella misura in cui si lascia guidare dallo Spirito, è ricolmo di fede e diventa «grembo di Dio», spazio dove si svela la presenza di colui che porta gioia.
PREGHIERA  -  Signore Gesù, frutto benedetto del grembo di Maria, donaci di credere alla tua parola, perché possiamo esultare di gioia nello Spirito che ti unisce al Padre per i secoli dei secoli.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Come Maria, interiormente spinta dallo Spirito, mosse con coraggio sulle strade del mondo, portando con sé il Salvatore e magnificando la misericordia di Dio, così anche voi, animati dallo stesso Spirito, sentitevi impegnati a collaborare nella Chiesa e con la Chiesa perché gli uomini e le donne di oggi, specialmente coloro che sono più poveri di amore e di sostegni umani, possano essere visitati dal Signore e ritrovare il lui speranza e pace (Giovanni Paolo II, Roma, 2 gennaio 1998).

Giovedì, 22 dicembre   -   1Sam 1,24-28; Sal: 1Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55
MEDITAZIONE  -  L’anima mia magnifica il Signore – È la celebrazione gioiosa che riassume la storia della salvezza e canta la riconoscenza a Dio. È una testimonianza della forza trasformante di Dio sulla storia. Solo Dio è la vera ricchezza! Chi è pieno di sé e delle sue cose in realtà è vuoto. Solo aprendosi alle profondità di Dio e del suo amore, ricevendo la grazia del perdono ed estendendola agli altri, l’uomo diviene ricco e grande e sa glorificare Dio.
PREGHIERA  -  O Dio, Salvatore nostro, che un giorno hai guardato l’umiltà della tua serva, la Vergine Maria, rinnova oggi per noi le meraviglie del tuo amore, perché il nostro spirito possa esultare nello Spirito di Gesù Cristo, nostro Signore.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Le parole usate da Maria sulla soglia della casa di Elisabetta costituiscono un’ispirata professione di fede, nella quale la risposta alla parola della rivelazione si esprime con l’elevazione religiosa e poetica di tutto il suo essere verso Dio. In queste sublimi parole, che sono a un tempo molto semplici e del tutto ispirate ai testi sacri del popolo di Israele, traspare la personale esperienza di Maria, l’estasi del suo cuore. Splende in esse un raggio del mistero di Dio, la gloria della sua ineffabile santità, l’eterno amore che, come un dono irrevocabile, entra nella storia dell’uomo (Giovanni Paolo II, Enciclica «Redemptoris Mater», 23 marzo 1987, n. 36).

Venerdì  23  dicembre   -   Ml 3,1-4.23-24; Sal 24; Lc 1,57-66
MEDITAZIONE  -  Giovanni è il suo nome – Il precursore di Gesù è anzitutto un dono di Dio, destinato a compiere la sua opera. Perciò gli impongono il nome di Giovanni, come aveva indicato loro l’Angelo. Ognuno di noi fin dall’eternità è pensato da Dio per un preciso disegno della sua volontà. Siamo destinatari delle sue benedizioni. Non esistiamo per noi stessi ma per annunziare le vie di Dio.
PREGHIERA  -  O Dio di misericordia, grazie a te la lingua dell’incredulo si è sciolta ed egli ha potuto benedirti. Rendi libero il nostro cuore, perché possa agire come tu vuoi, qualunque sia la missione che tu ci affidi.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Una persona giovane, rientrando dentro di sé ed insieme intraprendendo il colloquio con Cristo nella preghiera, desidera quasi leggere quel pensiero eterno che Dio creatore e Padre, ha nei suoi riguardi. Si convince allora che il compito a lei assegnato da Dio è lasciato completamente alla sua libertà e, al tempo stesso, è determinato da diverse circostanze di natura interna ed esterna. Esaminandole, costruisce il suo progetto di vita ed insieme riconosce la vocazione alla quale Dio la chiama... È un affascinante impegno interiore... Vi radicate in ciò che ognuno di voi è, per diventare ciò che deve diventare: per sé,per gli uomini, per Dio.

Sabato  24  dicembre   -   2Sam 7,1-5.8b-11.16; Sal 88; Lc 1,67-79
MEDITAZIONE  -  Zaccaria pieno di Spirito Santo profetò: Benedetto il Signore... – In totale sintonia col progetto di Dio, ora Zaccaria è in grado di rivolgergli un inno di benedizione e canta la liberazione del suo popolo. Dio viene benedetto da un cuore libero nella santità e nella giustizia. Sulla terra maledetta della stanchezza, dell’odio, della menzogna, passa un soffio di speranza in ogni uomo che annunzia Gesù Cristo.
PREGHIERA  -  Signore, Dio d’Israele, tu hai fatto conoscere ai nostri padri la tua misericordia e hai suscitato Giovanni Battista per rivelare al popolo il dono della salvezza. Facci sentire ancora oggi la tenerezza del tuo cuore, che il tuo Figlio ci ha manifestato assumendo per noi la forma di un bambino.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Dio è Signore del tempo non soltanto come creatore del mondo, ma anche come autore della nuova creazione in Cristo. Egli è intervenuto a risanare e rinnovare la condizione umana, profondamente ferita dal peccato. Allo splendore della nuova creazione ha preparato il suo popolo, specie attraverso i profeti... La promessa si è attuata con la nascita di Cristo... Anche gli anni che verranno restano nelle mani di Dio. L’avvenire dell’uomo è anzitutto futuro di Dio, nel senso che lui solo lo conosce, lo prepara e lo realizza. Egli, certo, richiede e sollecita la cooperazione umana, ma non cessa per questo di essere il trascendente regista della storia... Solo Dio conosce come sarà il futuro. Noi sappiamo, però, che in ogni caso esso sarà un futuro di grazia, sarà il compimento di un disegno divino di amore per tutta l’umanità e per ciascuno di noi. Per questo, nel guardare al futuro, siamo pieni di fiducia e non ci lasciamo prendere dal timore.

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