Famiglia Parrocchiale del 13 febbraio 2011

domenica 13 febbraio 2011
VIa Domenica del Tempo Ordinario
Letture: Sir 15,15-20; Sal 118; 1 Cor 2,6-10; Mt 5,17-37


Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure un iota o un segno, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non uccidere"; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, càvalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tàgliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio"; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: "Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno».

Dalla montagna, dove tu, o Gesù, hai proclamato la nuova legge del regno di Dio, sono rotolate giù parole ruvide e pesanti come macigni. Un tonfo secco e l'acqua greve dello stagno della mia mediocrità e ipocrisia è stata percorsa da fremiti insoliti e ha preso a ribollire. Quei tuoi "ma io vi dico ... " hanno colpito pesantemente il mio perbenismo e le mie sicurezze, le mie comode sistemazioni e i miei faticosi compromessi. Quelle tue parole segnano il passaggio dal legalismo alla legge dell'amore, dall’osservanza della tradizione degli antichi alla nuova giustizia del Regno. È la follia della croce che trionfa sul "buon senso", è il rischio esaltante dell'avventura del tuo vangelo che vince la prudenza umana. Quelle tue parole non aboliscono la Legge, ma ne sono il compimento, la suprema perfezione dell’amore, un amore la cui unica misura è di non avere misura. Quei tuoi “ma”, o Gesù, piombati con un tonfo sordo nello stagno delle mie abitudini e della mia onestà a buon mercato, hanno fatto cadere la maschera, che nascondeva il mio vero volto, hanno strappato le bende, che coprivano la mia ipocrisia e hanno fatto venire alla luce piaghe purulente. Così sono stato costretto a guardare le mie mani e ho scoperto che erano macchiate dal sangue dei fratelli, perché si può uccidere anche con la lingua. Quelle tue parole mi hanno fatto comprendere che ogni volta che mi sono accostato all'altare senza aver prima perdonato il fratello sono stato un profanatore del tempio. Quelle tue parole mi hanno fatto scoprire che i pensieri, anche quelli più reconditi, sporcano. Ti confesso, o Gesù, che sono spaventato vedendo come tu conosci tutte le pieghe del mio cuore e metti a nudo i miei sentimenti, le mie debolezze e le mie paure. Però, in fondo in fondo, sono contento di essere conosciuto da te in questo modo, perché so che tu sei mio amico e mi vuoi bene fino al punto da morire in croce. “Avete inteso che fu detto ... “. Sì, o Gesù, ho udito fin troppe cose, ho ascoltato troppi falsi maestri, ho imparato troppe astuzie, perché il vangelo non disturbasse il mio sonno. Aiutami a non aver paura del tuo vangelo, ad arrendermi senza condizioni alla novità del tuo amore. Perdonami, Signore, perché per difendere la mia falsa tranquillità, ho cercato di addomesticare e addolcire le tue parole. Ai tuoi "ma" ho opposto i miei "ma", i "ma" della mediocrità e dei calcoli, i "ma" della meschinità e della mia paura di andare fino in fondo, i "ma" di ciò che mi ostino a chiamare "prudenza" e "sano realismo". O Gesù, tu sei la luce del mondo, rischiara, ti prego, gli angoli bui del mio cuore con lo splendore della tua Parola, donami una chiara visione della mia miseria insieme a una grande fiducia nella tua misericordia. Io non confido nelle mie forze, ma nella tua bontà e nel dono del tuo Spirito. Aprimi alla gioia della tua verità, perché compia per amore e con amore anche il più piccolo precetto della tua legge. Fa' che la mia anima sia pervasa dall'amore inesauribile e illimitato del Padre, "che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e gli ingiusti". Fa' che abbia veramente a cuore il bene degli altri e le continue delusioni non mi facciano cadere nell'indifferenza o nell' ostilità. La certezza che Dio e il suo amore sono più grandi della cattiveria, mia e degli altri, mi doni la forza di amare sempre e comunque.

AVVISI PARROCCHIALI
settimana dal 13 febbraio al 20 febbraio


domenica 13

• Durante la S. Messa delle ore 10.00, ricordo degli anniversari di matrimonio. Festeggeremo tutte le coppie che nel corso del 2011 celebrano i 35, 40, 45, 50 e successivi anni di matrimonio. Seguirà un brindisi nel salone dell’oratorio.

lunedì 14

• Ore 15.30, in Oratorio “pomeriggio insieme” per gli anziani

martedì 15

• Ore 16.30, catechismo per i bambini e ragazzi.

mercoledì 16

• Al termine della S. Messa delle ore 18.00, catechesi per giovani e adulti.

giovedì 17

• Ore 9.00, incontro della S. Vincenzo parrocchiale.
• Ore 18.00, incontro dell’Ordine Francescano Secolare.
• Al termine della S. Messa serale, esposizione e adorazione del Ss. Sacramento.

venerdì 18

• Ore 20.30, presso il salone con entrata da P.le Rosmini, incontro per fidanzati in preparazione al matrimonio.

sabato 19

• Nel pomeriggio, incontro dei ragazzi.


Fra Andrea, parroco


INTENZIONI SS. MESSE
settimana dal 13 febbraio al 20 febbraio

domenica 13 febbraio

ore 8.30 - def.to Rolando
- def.ti Mario e Gildo Drius
ore 10.00 - Per l’assemblea
ore 11.30 - def.ti Caterina e Michele
ore 18.00 - def.to Pasquale Palmiero

lunedì 14 febbraio

ore 8.30 - def.ta Giuseppina Scabar
ore 18.00 - def.to Pasquale Palmiero
- def.ta Olga Peric

martedì 15 febbraio

ore 8.30 - def.to Giovanni Mastrangelo
- def.ta Maria
- def.to Corrado
ore 18.00 - def.to Carmine Capasso (obitus)

mercoledì 16 febbraio

ore 8.30 - def.ti Attilio e Amelia Petronio
- Secondo le intenzioni dell’offerente
ore 18.00 - Per le Anime del Purgatorio

giovedì 17 febbraio

ore 8.30 - def.ti Spartaco e Marino Auteri
- def.ti Amedeo e Giuseppina
ore 18.00 - def.to Ilario Zennaro
- def.te Laura e Livia

venerdì 18 febbraio

ore 8.30 - def.to Massimo Del Neri
- def.ti Michele, Michelina,
Amedeo e Angela Lucchi Pasqua
ore 18.00 - def.ta Mimì Borzì
- def.to Giacomo Dormio

sabato 19 febbraio

ore 8.30 - def.ta Giulietta Antonini
ore 18.00 - def.to Benito Barbaro
- def.ta Filomena Carvuto

domenica 20 febbraio

ore 8.30 - def.ti Antonio e Antonia Tirello
ore 10.00 - Per l’assemblea
ore 11.30 - def.ti Anita e Giuseppe Corrente
- def.to Francesco Luppi
ore 18.00 - def.to Ferruccio Furlani


Chi desidera aiutare e sostenere la Parrocchia nelle spese ordinarie e straordinarie di manutenzione e gestione, può usare il bollettino postale, che si trova sul tavolo della stampa, per fare la propria offerta. A tutti la mia più profonda e sincera gratitudine per la vostra attenzione e che la benedizione del Signore sia la più grande ricompensa per la vostra generosità. Grazie.

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