Riflessioni e preghiere per la Prima Settimana di Avvento


PRIMA   SETTIMANA   DEL   TEMPO   DI   AVVENTO

“Camminate   nella   luce   del   Signore”


Domenica 27 novembre,    di  Avvento   -   Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44




MEDITAZIONE  -  Vegliate per accoglierlo al suo arrivo – Periodo forte e intenso, l’Avvento richiede un atteggiamento di vigilanza. Non possiamo vivere tranquilli nelle nostre preoccupazioni senza volgere lo sguardo al Signore che viene. L’ignoranza e l’indifferenza sono detestabili e rendono tiepidi gli uomini. Vegliare, allora, significa imparare ad accogliere la presenza di Dio che viene a noi nel Figlio Gesù. Presenza che potrebbe essere perduta o trascurata per nostra distrazione. Sentiamoci chiamati in causa e pronti a incontrare il Figlio dell’uomo.
PREGHIERA  -  Ti rendiamo grazie, o Dio, giudice di tutti i popoli, per il Cristo: egli, che è già venuto nel mondo quando ha assunto la condizione umana, viene oggi sotto il segno del pane e del vino, e verrà a colmare l’attesa che ci tiene desti.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Pensiamo alla parabola dell’odierno Vangelo. Essa parla del padrone che si è recato in viaggio ed ha lasciato la sua casa, ha affidato ai suoi servi la cura di ogni cosa, assegnando a ciascuno un compito specifico... «Vegliate»: ecco la parola che la Chiesa proclama con insistenza durante questo periodo liturgico. Non si tratta soltanto di un’attesa gioiosa della notte del Natale del Signore, ma del compimento di tutta l’opera della redenzione iniziata a Betlemme.  (Giovanni Paolo II, Roma, 1 dic. 96)

Lunedì 28 novembre   -   Is 4,2-6; Sal 121; Mt 8,5-11




MEDITAZIONE  -  La salvezza dei pagani – In un paese soggetto alla dominazione straniera, Gesù esaudisce la preghiera di un ufficiale dell’esercito di occupazione. Al di là delle divisioni politiche e religiose, il Cristo accoglie nel suo regno chiunque riconosce di aver bisogno di lui e si affida totalmente alla sua parola. Gesù non fa preferenze di persone...
PREGHIERA  -  Signore Gesù, che hai ammirato la fede del centurione, donaci una fede altrettanto viva, che ci conduca al banchetto che tu prepari per tutti i popoli nel cielo, dove regni col Padre e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Cari giovani, voi, io e noi tutti, insieme, formiamo la Chiesa, e siamo convinti che solo in Cristo troviamo il vero amore e la pienezza della vita. Così oggi vi invito a guardare a Cristo. Quando siete stupiti del mistero di voi stessi, guardate Cristo che vi dà il significato della vita. Quando cercate di sapere che cosa significhi essere una persona matura, guardate Cristo che è la pienezza dell’essere umano. Quando cercate di immaginare quale sarà il vostro ruolo nel futuro del mondo... guardate Cristo. Solo in Cristo potrete realizzare le vostre capacità come cittadini della comunità mondiale.  (Giovanni Paolo II, New York, 3 ott. 79)

Martedì 29 novembre   -  Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24

MEDITAZIONE  -  Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete – La sapienza vera, che è dono dello Spirito consiste nel penetrare il cuore stesso di Dio e conoscerne i pensieri. Solo i piccoli possono averla. «Piccolo» è colui che si affida unicamente a Dio, si fida totalmente di Lui. «Piccolo» è chi resta aperto al mistero e comprende la verità che è Gesù Cristo. Chi si mette in quest’ottica è unito a Dio ed ha la gioia di vederlo.
PREGHIERA  -  Padre, Signore del cielo e della terra, che hai voluto rivelarti ai piccoli, donaci la semplicità dello sguardo e del cuore, perché possiamo conoscerti, per mezzo del tuo Santo Spirito, e gustare la gioia di vederti nel tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Particolarmente fortunati furono quanti, vivendo al tempo di Gesù, ebbero la gioia di stargli accanto, di vederlo, di ascoltarlo. Gesù stesso li chiama beati: «Beati gli occhi che vedono ciò che vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l’udirono» (Lc 10,23-24)... I contemporanei di Gesù, in gran parte, non si rendono conto del loro privilegio. Vedono e sentono il Messia senza riconoscerlo come il Salvatore sperato. Si rivolgono a lui senza sapere di parlare con l’Unto di Dio annunciato dai profeti. Dicendo: «ciò che voi vedete», «ciò che voi udite», Gesù li invita a cogliere il mistero, andando oltre il velo dei sensi. In questa penetrazione egli aiuta soprattutto i suoi discepoli: «A voi è stato confidato il mistero del Regno di Dio» (Mc 4,11). In questo cammino dei discepoli alla scoperta del mistero si radica la nostra fede, fondata appunto sulla loro testimonianza. Noi non abbiamo il privilegio di vedere e di sentire Gesù come era possibile nei giorni della sua vita terrena, ma con la fede riceviamo la grazia incommensurabile di entrare nel mistero di Cristo e del suo Regno.  (Giovanni Paolo II, Roma, 17 dic. 97)


Mercoledì 30 novembre   -   Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22




MEDITAZIONE  -  Subito, lasciate le reti, lo seguirono – Gesù è colui che «vede» l’uomo e lo chiama a fare esperienza con lui, a seguirlo. La chiamata avviene sempre in un contesto ben preciso, dentro la vita della persona e la proietta verso la novità: «vi farò pescatori di uomini». Un’avventura che richiede, pertanto, una risposta libera, immediata, senza ripensamenti: «Subito, lasciate le reti, lo seguirono».
PREGHIERA  -  Signore Gesù, tu continui a camminare e a transitare per le vie della mia vita, fa’ che io incroci il tuo sguardo e mi lasci conquistare dal tuo fascino. Rendimi docile all’azione della tua grazia così soltanto crescerò nell’obbedienza alla tua divina volontà.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Vi auguro che la vostra vita sia piena e mai vuota. Imparate questo e pregate per questo nostro Signore Gesù Cristo che viene. Pregate Gesù che viene come bambino a Betlemme, come nostro redentore sulla croce... Vi auguro di trovare nella vita la vostra vocazione, di non essere mai vuoti e di compiere i passi della vostra vita verso Dio che è il nostro ultimo Avvento.  (Giovanni Paolo II, Roma, 1 dic 96)

Giovedì 1 dicembre   -   Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27

MEDITAZIONE  -  Chi ascolta e mette in pratica le mie parole è simile ad un uomo saggio – Camminare secondo Cristo impegna a costruire la vita su di Lui. Egli è la roccia su cui bisogna poggiarsi. Non ci giustifica la semplice confessione che Egli è il Signore; è insufficiente. È necessario ascoltare e fare la volontà del Padre, avere una condotta di vita che si conformi al disegno di Dio. Serietà e decisione sono inscindibili nella sequela di Cristo.
PREGHIERA  -  Dio nostro, tu ci hai insegnato che le porte del tuo regno non si apriranno a coloro che si limitano a chiamarti «Signore». Fa’ che tutta la nostra vita si fondi sull’effettivo compimento della tua volontà, in modo che possiamo essere accolti presso di Te.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Nei vostri gruppi, carissimi giovani, moltiplicate le occasioni di ascolto e di studio della Parola del Signore, soprattutto mediante la lectio divina: vi scoprirete i segreti del Cuore di Dio e ne trarrete frutto per il discernimento delle situazioni e la trasformazione della realtà. Guidati dalla Sacra Scrittura, potrete riconoscere nelle vostre giornate la presenza del Signore, e allora anche il «deserto» potrà diventare un «giardino», nel quale è possibile alla creatura parlare familiarmente con il suo Creatore: «Quando leggo la divina Scrittura, Dio torna a passeggiare nel paradiso terrestre» (S. Ambrogio).  (Giovanni Paolo II, Parigi, 15 ago 96)

Venerdì 2 dicembre   -   Is 29,17-24; Sal 26; Mt 9,27-31

MEDITAZIONE  -  Sia fatto a voi secondo la vostra fede – La sequela di Cristo nella fede e nella linea del Vangelo fa aprire gli occhi ai due ciechi. Essi vedono la luce, la luce vera, Cristo Signore, e al suo passaggio scompaiono le conseguenze del peccato. È la fede che ci fa scorgere la presenza di Dio sulle nostre strade e provoca il «miracolo» che ci spinge a parlare di Lui in tutto il mondo.
PREGHIERA  -  Signore Gesù, nostra luce e nostra salvezza, un giorno tu hai guarito gli occhi di carne dei due ciechi che hanno gridato a te lungo la strada. Donaci oggi uno sguardo nuovo, che ci permetta di riconoscere i segni autentici del tuo regno e di capire con sempre maggiore chiarezza ciò che Tu vuoi da noi.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  A voi, cari giovani e ragazze, dico ancora una volta:... diventate protagonisti dell’avventura più bella ed entusiasmante per cui vale la pena spendere la vita: quella dell’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Con i vostri doni e talenti, messi a disposizione del Signore, potete e dovete contribuire all’opera della salvezza in questa nostra amata città.  (Giovanni Paolo II, Roma, 30 novembre 97)

Sabato 3 dicembre   -   Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-10,1.6-8




MEDITAZIONE  -  La messe è molta, ma gli operai sono pochi – Il mondo ha bisogno di essere liberato da ogni male. Compito di ogni discepolo/cristiano è sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di Dio e assumerne le preoccupazioni. Ne è segno la preghiera perché Dio non faccia mancare operai. Preghiera come invocazione che nasce da una vita donata gratuitamente per Dio e i fratelli.
PREGHIERA  -  O Padre, nostro eterno pastore, il Tuo Figlio ha avuto compassione delle folle abbandonate dai loro pastori. Suscita oggi molti operai per la tua messe, perché in ogni luogo sia proclamata la tua buona notizia e sia fatta conoscere la tua volontà di liberare l’uomo da ogni miseria.
RIFLESSIONE  VOCAZIONALE  -  Liberi per servire! Tra le vocazioni che fanno maggiormente appello al vostro cuore c’é quella del servizio, specialmente ai più poveri ed emarginati... Difficoltà e problemi toccano in maniera sensibile anche il mondo giovanile. Gesù chiede di non perdere la speranza e di lottare contro ogni forma di degrado; domanda di impegnarsi a fondo per realizzare una civiltà a dimensione dell’uomo. (Giovanni Paolo II, Roma, 8 sett 97)

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