Famiglia Parrocchiale del 9 ottobre 2016
FAMIGLIA PARROCCHIALE
Bollettino
della Parrocchia Madonna del
Mare - Trieste
tel.:
040 . 30 14 11 (Convento)
- 040 . 340 33
75 (Ufficio Parrocchiale)
e-mail:
parrocchia@madonnadelmare.it web: madonnadelmare.blogspot.com
domenica 9 ottobre 2016
XXVIIIa domenica del tempo ordinario
Letture: 2 Re 5,
14-17; Sal 97; 2 Tm 2, 8-13; Lc 17, 11-19
Dal
vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù
attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero
incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce:
«Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a
presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di
loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò
davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù
osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non
si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori
di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
"La
prima cosa, la più importante, è la salute". "Quando hai la salute,
hai tutto". Sono solo alcune delle espressioni che sin da piccolo sento
sulla bocca di tanti. Sembrerebbe proprio così, se consideriamo che le parole
salvezza e salute hanno la stessa radice: il latino salus. Ma il vangelo non
sembra allinearsi con il comune modo di pensare. Per carità, non che le due
realtà non possano coincidere, ma ricordiamo il vangelo di un paio di domeniche
fa. Un uomo ricco e satollo, senza problemi di salute; un povero invece pieno
di problemi con il corpo coperto di piaghe, privo di salute. Nel post-mortem
raccontato nella parabola, solo Lazzaro, che non aveva buona salute in terra,
raggiunge la salvezza. Cosa se ne fece invece quel ricco della sua salute? Però
voglio chiarirlo subito: questo commento non è né un elogio della sofferenza,
né un invito al disprezzo della salute corporale.
Gesù
incontra sul suo cammino verso Gerusalemme dieci lebbrosi che gridano a Lui. Lo
chiamano per nome e lo riconoscono anche maestro (v.13). Il Signore ordina
loro: andate a presentarvi ai sacerdoti (v.14). L'ordine dato rispetta le norme
del libro del Levitico circa la purificazione dei colpiti da lebbra: questa è
la legge da applicare al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli
sarà condotto al sacerdote... (Lv 14,2ss.).
Osserviamo
che Gesù ha ascoltato il grido e ha visto la condizione di quegli uomini ma,
nel suo pronto intervento, si è limitato a ordinar loro di fare quello che la
parola di Dio già dice in proposito. Due piccole annotazioni al riguardo:
1)
nella vita tante volte, per problemi di natura spirituale che non si ha più il
coraggio di chiamare "peccati", c'è chi fa giri interminabili qua e
là tra santoni, guru e presunti specialisti in umanità che offrono soluzioni
suggestive spesso a caro prezzo, ma a lungo andare privandosi di una vita più
serena e felice. Quante cose comincerebbero a sistemarsi nella propria vita,
quale pace ritornerebbe nel proprio cuore se si andasse con fiducia dal
sacerdote per una sincera confessione
sacramentale
e per ricevere le indicazioni di un cammino personalizzato!
2)
i 10 lebbrosi, obbedendo alle parole di Gesù, vengono guariti mentre sono in
cammino (v.14). Segno che conferma quanto detto sopra al punto 1. Le nostre
infermità interiori di cui la lebbra è figura, guariscono all'interno del
cammino di fede che intraprendiamo. Ed è l'obbedienza alla parola di Dio che ci
guarisce! Inoltre, questo significa che per seguire Gesù non bisogna aspettare
di essere prima puri, sani e santi. La guarigione e la salvezza sono doni
consequenziali alla decisione di dar fiducia a Gesù e alle sue parole.
E
veniamo al nucleo più importante del messaggio evangelico. Uno dei dieci
vedendosi guarito tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti
a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un samaritano (vv.15-16). Dieci
vengono guariti, ma uno solo ritorna verso Gesù per ringraziare e per giunta
samaritano, cioè uno doppiamente escluso dalla salvezza secondo il pensiero
religioso del tempo: perché era lebbroso e per il suo status di cittadino
etnicamente impuro. Gesù lo chiama straniero (v.18). Ancora una volta il
vangelo ci mette di fronte al tema della fede che il Signore incontra laddove
non dovrebbe manifestarsi (cfr. Lc 9,53). Le domande che Gesù si pone davanti a
quell'uomo sono in sé stesse la strada migliore per cogliere il nocciolo del
suo insegnamento. La salvezza della nostra vita non consiste nel guarire dalla
propria lebbra, ma incontrare Chi ci guarisce. La salvezza non coincide con una
buona salute, anche se è sempre auspicabile averla. Se, come diceva un antico
padre (S. Ireneo di Lione), il fine
della vita dell'uomo è dar lode e gloria al suo Creatore, allora possiamo
comprendere il risalto delle domande e l'affermazione finale nel vangelo. E' la
relazione con Gesù che ci salva. La salute è uno dei tanti doni che può farmi
ricordare il Donatore, ma me ne può anche allontanare se diventa più importante
di Lui! Ecco quanto il credente deve ricordare.
Alzati
e cammina; la tua fede ti ha salvato! (v.19) Se è la fiducia nel rapporto con
Gesù a salvare la mia vita, allora la salute può esserci ma può anche non
esserci. Come la stessa esperienza umana ci insegna quando incontriamo persone
(e quante ce ne sono!...) che pur non godendo affatto di buona salute ci sono
di esempio nella fede. La salvezza, salute interiore dell'anima, con o senza
una buona salute, è vivere grati a Dio, anche su una sedia a rotelle! Per il
discepolo di Cristo il dono più importante, il dono che Dio ci ha già fatto, il
dono da accogliere ogni giorno nella preghiera, è incontrare e riconoscere il
Donatore nel proprio cuore. Chi ha orecchi per intendere, intenda.
Avvisi
parrocchiali
domenica 9
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Nel corso della mattinata, presso il salone in Convento, incontro di
formazione per l’OFS (Ordine
Francescano Secolare), aperto a tutti. Terrà l’incontro Anna Pia Viola
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lunedì 10
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Ore 15.30, “Pomeriggio Insieme” per gli anziani in Oratorio.
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martedì 11
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Ore 16.30, catechismo parrocchiale per bambini e ragazzi.
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Ora 18.00, incontro dell’Ordine Francescano Secolare.
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mercoledì 12
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Ore 11.00, presso il piazzale antistante il santuario di Monte Grisa,
benedizione della Statua di Mons. Santin.
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Ore 18.30, il Vescovo presiede la recita del Santo Rosario.
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giovedì 13
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Al mattino, Giubileo dei sacerdoti a Monte Grisa.
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Ore 16.00, incontro dell’Azione Cattolica adulti.
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Al termine della S. Messa serale, esposizione e adorazione del Ss.
Sacramento e recita dei Vespri.
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sabato 15
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Alla Fincantieri di Monfalcone, Giubileo dei Lavoratori.
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domenica 16
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Ore 16.30, in cattedrale di San Giusto, inizio dell’Anno Pastorale e
consegna del documento del Sinodo.
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In queste settimane stanno riprendendo gli incontri
dei vari gruppi e le numerose altre attività della nostra comunità parrocchiale.
Quasi tutte le iniziative della parrocchia si
realizzano grazie all’impegno e al lavoro generosissimo dei molti volontari, ai
quali va tutta la mia gratitudine.
All’inizio di questo nuovo anno pastorale, rinnovo
ancora l’appello a chi desidera dedicare un po’ del proprio tempo, delle
proprie energie, competenze e capacità al bene e alla crescita di questa nostra
parrocchia. Gli ambiti di servizio sono numerosi: dalla pulizia e manutenzione
della Chiesa, alla sorveglianza in Oratorio e alla presenza in Sacrestia; dal
servizio di animazione e catechismo, all’animazione della liturgia, soprattutto
nella formazione di un piccolo coro per l’animazione della S. Messa delle ore
11.30. Grazie.
Ottobre è il mese dedicato al Santo Rosario ma anche
alle Missioni (23 ottobre, Giornata
Missionaria Mondiale). Impegnamoci, quindi, nella recita del Santo Rosario
in Chiesa, mezz’ora prima della S. Messa serale, come pure nelle proprie
famiglie, ricordando i missionari e missionarie sparsi per tutto il mondo,
soprattutto quelli che vivono in situazioni di maggior fatica, difficoltà e di
persecuzione.
fra Andrea,
parroco
INTENZIONI
SS. MESSE
domenica 9
ottobre
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Domenica XXVIIIa del Tempo
Ordinario
ore 8.30 - def.ti Egidio,
Bruno, Maria e Attilio
ore 10.00 -
Per l’Assemblea
ore 11.30 - def.ti Eugenio, Elisabetta e Silvana
ore 19.00
- def.to Danilo
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lunedì 10
ottobre
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ore 8.30 - def.ti Silvio
e Nella
ore 19.00 - def.to Paolo
Perosa
-
def.to Romano Righi
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martedì 11
ottobre
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San Giovanni XXIII, papa
ore 8.30 - Secondo l’intenzione
dell’offerente
ore 19.00 - def.ti Luciano e Giorgio
- def.ti
Enrico e Teresa
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mercoledì 12
ottobre
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ore 8.30 -
ore 19.00 -
S. Messa Votiva alla Madonna del Pilar
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giovedì 13
ottobre
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ore 8.30 -
ore 19.00 - def.to Rolando
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venerdì 14
ottobre
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ore 8.30 - def.ti Michele,
Antonio e Maria
ore 19.00 - def.to Teodoro
-
def.ta Stefania Braini
-
def.ti Lucia, Fanni, Italo e Pino
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sabato 15
ottobre
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Santa Teresa d’Avila, dottore della Chiesa
ore 8.30 -
ore 19.00 - def.ta Maria
- def.ti Silvana
e Alberto e
def.ti Famiglie Longagnani
e Beccari
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domenica 16
ottobre
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Domenica XXIXa del Tempo
Ordinario
ore 8.30 - def.ti Egidio,
Bruno, Maria e Attilio
ore 10.00 -
Per l’Assemblea
ore 11.30 -
ore 19.00 -
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