VIA CRUCIS di venerdì 3 aprile, Venerdì Santo
Abbiamo iniziato la celebrazione del Triduo Santo
facendo memoria di S. Giovanni Paolo II papa,
nel decimo anniversario della sua morte
(2 aprile 2005 - 2 aprile 2015).
Per questo motivo, nella meditazione delle stazioni della Via Crucis, ci lasciamo condurre, ancora una volta, dalle sue parole, dalla sua sapienza, dalla sua profonda passione per la Croce di Cristo che ha contemplato, vissuto e testimoniato sino alla fine della su vita. Le riflessioni proposte sono prese dalle varie meditazioni da lui composte durante i suoi anni di pontificato.
Venerdì 3
aprile 2015
Venerdì santo
Via
Crucis in Chiesa
L 1 Siamo riuniti nel nome del
Signore. Egli è qui con noi, secondo la sua promessa. La Via Crucis è un
cammino di fede: in Gesù condannato a morte riconosceremo il Giudice universale;
in Lui carico della Croce, il Salvatore del mondo; in Lui crocifisso, il
Signore della storia, il Figlio stesso di Dio. Con noi è anche Maria
Santissima. Ella fu sulla vetta del Golgota quale Madre del Figlio morente,
Discepola del Maestro di verità , nuova Eva presso l'albero della vita, Donna
del dolore associata all'"Uomo dei dolori che ben conosce il patire "
(Is 53, 3), Figlia di Adamo, Sorella nostra, Regina della pace. Madre di
misericordia, ella è china sui suoi figli, ancora esposti a pericoli e affanni,
per vederne le sofferenze, udire il gemito che si leva dalla loro miseria, per
recare conforto e ravvivare la speranza della pace.
Cel. Guarda, Padre santo il sangue che sgorga dal
costato trafitto del Salvatore; guarda il sangue versato da tante vittime
dell'odio, della guerra, del terrorismo, e concedi benigno che il corso degli
eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace,
e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio e alla
liberazione dell'uomo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Prima
stazione
GESÙ È CONDANNATO A MORTE e caricato della croce
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Disse loro
Pilato: "Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?". Tutti gli
risposero: "Sia crocifisso!". Ed egli aggiunse: "Ma che male ha
fatto?". Essi allora urlarono: "Sia crocifisso!" Allora rilasciò
loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché
fosse crocifisso.
L 2 "Sia
crocifisso!". Signore Gesù, questo grido di condanna, questo urlo
disumano, continua a levarsi contro di Te da una folla concitata,
irresponsabile, suggestionata e accecata dal male. Non Te, che ora sei l'Eterno
Vivente, ma se stesso l'uomo condanna alla morte, quando non si cura che
prevalga l'ingiustizia, quando sceglie violenza e corruzione, quando calpesta
il piccolo e l'innocente e getta la propria dignità umana come un rifiuto nelle
immondizie. Inoltre, Signore, siamo noi, noi, duri di cuore e lenti a capire,
noi, quando addossiamo agli altri il peso della nostra cattiva coscienza,
quando davanti a ogni forma di povertà e a ogni grido di aiuto rimaniamo nella
paralisi della nostra viltà e del nostro disimpegno
Seconda
Stazione
GESÙ
INCONTRA LA SUA MADRE
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Simeone parlò a
Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in
Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti
cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima"…Sua madre serbava tutte
queste cose nel suo cuore.
L 2 Signore Gesù, lungo
la via della croce, nell'ora della solitudine e dell'abbandono, non poteva
mancare Lei, la tua Madre. Fin dalla tua infanzia portava nel cuore la profonda
ferita di quella parola e la custodiva in silenzio. Possa non mancare mai ad
alcun uomo che soffre un cuore di madre vigile, pietosa, una presenza di
tenerezza e di consolazione. Possa ogni figlio riconoscere la madre, e ogni
madre accompagnare il figlio nell'arduo cammino della vita in una fedeltà che
non si arresti nemmeno davanti all'estremo sacrificio.
Terza
Stazione
GESÙ
È AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Mentre uscivano,
incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prendere su
la croce di lui. Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire
dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua".
L 2 Signore Gesù, il tuo
invito è molto esigente. Noi vorremmo seguirti sulla via della Vita, ma tu ci
fai passare per la via della morte! È qui che noi ci scontriamo con le nostre
viltà e le nostre paure. Per evitare di incontrarci con la realtà della croce,
noi, induriti nel cuore, deviamo il cammino e chiudiamo gli occhi davanti alle
tue sofferenze che continuano nei nostri fratelli. Abbiamo bisogno anche noi,
come Simone di Cirene, che qualcuno ci sospinga intensamente a caricarci, con
amore, pure della croce degli altri. Potremo così sperimentare la grande forza
che scaturisce dal sostenere insieme, con fede invitta, le molteplici prove
della vita.
Quarta
Stazione
GESÙ
È ASCIUGATO IN VOLTO DA VERONICA
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Non ha apparenza
né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui
diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il
patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia.
L 2 Nessun volto è più
bello del tuo, Signore Gesù, che sei venuto a mostrarci lo splendore della
gloria del Padre. Eppure sulla via della croce, sfigurato dalla bruttezza dei
nostri peccati, nemmeno d'uomo avevi più l'aspetto. Fu lei, allora, a guardarti
con lo sguardo del cuore; fu lei, la pia Veronica, ad asciugarti il volto
insanguinato; e tu glielo donasti allora, impresso nel velo, pieno di fascino
nel silente mistero. Quel gesto di virile coraggio e femminile gentilezza fu
come lo svelamento della tua identità, o Cristo, Figlio di Dio! Nella nostra
società in cui ogni puro e delicato sentimento è calpestato e fatto oggetto di
volgarità e di disprezzo, la donna sia ancora e sempre, o Signore, un supplemento
di grazia e di bontà, una sacra icona da cui irradia la tua divina,
consolatrice bellezza.
Quinta
Stazione
GESÙ
INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Lo seguiva una
gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su
di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: "Figlie di Gerusalemme,
non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno
giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e
le mammelle che non hanno allattato. Perché se trattano così il legno verde,
che avverrà del legno secco?".
L 2 Una donna aveva un
giorno versato sui tuoi piedi, Gesù, lacrime di amore e pentimento. Ancora una
donna - e si chiamava Maria - durante un'ultima cena aveva versato sul tuo capo
profumo di nardo purissimo. Ora ti vengono incontro, piangenti, le "figlie
di Gerusalemme", per fare su di Te l'accorato lamento. Sì, è ben giusto
che Tu sia pianto come un figlio primogenito, il più caro, votato alla morte.
Ma Tu le inviti a piangere sulla loro sorte di madri desolate, di madri
spogliate, come alberi da frutto investiti dalla bufera. Sono una moltitudine,
queste donne, sopra la terra. Piangono, sì, piangono, le madri su quest'ora
tragica della nostra storia, ma in seno a Te e in seno alla tua Madre versino
il fiume delle loro lacrime, perché ogni dolore abbia la sua compassione, la
grazia dell'amore che redime.
Sesta
Stazione
GESÙ CADE sotto il peso della croce
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Egli si è
caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e
noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Noi tutti
eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il
Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
L 2 Le tue cadute,
Signore Gesù, sono un mistero di compassione verso di noi: è infatti nella
nostra umana debolezza che Tu hai voluto patire. "Lo spirito è
pronto - hai detto - ma la carne è debole". Tu, Dio-il Forte, sei caduto
sotto la croce perché ogni uomo sappia riconoscere la propria fragilità e non
confidi in se stesso, ma trovi nella tua grazia la forza di rialzarsi e
riprendere il cammino portando dietro a Te la sua croce. Tu sei sempre là dove
c'è un uomo che vien meno; ti poni, pietoso, sotto di lui perché non cada sui
sassi della strada, ma sopra di Te, Roccia di salvezza.
Settima
Stazione
GESÙ
È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Giunti a un
luogo detto Golgota... gli diedero da bere vino mescolato con fiele. I soldati
poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro
parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza
cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro:
"Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". Così si adempiva
la Scrittura: "Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han
gettato la sorte".
L 2 Sei entrato nel mondo
spogliandoti della tua gloria di Figlio di Dio, per nascere figlio dell'uomo.
In quest'ora decisiva di tutta la storia anche la tua umanità viene spogliata
da mani profane. Il tuo corpo, quel vergine corpo che si era formato nel grembo
immacolato della Vergine, è denudato e fatto oggetto di irriverenza e di
volgarità. Eppure Tu sei Re; Tu sei l'unico Signore del mondo! Vedere Te è
vedere la luce, toccare Te è toccare il fuoco. Come oseremo guardarti noi, che
ti abbiamo buttato addosso il fango del nostro peccato? Portando su di Te la
nostra vergogna, Tu ci rivesti della tua santità. La tua tunica inconsutile è
la veste nuziale che doni alla tua dilettissima Chiesa.
Ottava
Stazione
GESÙ
È INCHIODATO SULLA CROCE
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Giunti al
Golgota, lo crocifissero. Insieme a lui furono crocifissi due ladroni, uno a
destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo
il capo e dicendo: "Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!".
Anche i sommi sacerdoti, con gli scribi e gli anziani lo schernivano: "Ha
salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora
dalla croce e gli crederemo" .
L 2 Come una vite
rigogliosa che la bufera ha spogliato dei suoi verdi pampini, così Tu, appeso
al legno della croce, sei divenuto spettacolo al cielo e alla terra. Il tuo
corpo esteso in dimensione cosmica è tutto dono e tutto accoglienza. E l'antico
nemico è ancora lì, puntualmente, per tentare l'ultimo disperato attacco.
"Scendi... ! Salva te stesso!". Signore Gesù, se Tu fossi sceso dalla
croce noi tutti saremmo perduti; se Tu avessi mostrato la tua divina potenza,
non sarebbe sgorgato sul mondo il fiume di grazia che rigenera i credenti a
vita nuova. Benedetto quel legno per mezzo del quale Tu stesso ti sei
inchiodato al volere del Padre a salvezza di tutti noi!
Nona
Stazione
GESÙ
MUORE SULLA CROCE
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 Stavano presso
la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre Maria di Cleofa e Maria di
Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli
amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!". Poi disse al
discepolo: "Ecco la tua madre!". Da
mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso
le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?", che
significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"... E Gesù,
emesso un alto grido, spirò.
L 2 Il potere delle
tenebre sembra prevalere: Tu, Uomo-Dio, tragicamente solo, sospeso tra la terra
e il cielo, sei l'arbitro della storia. Questa è l'ora "zero". Il tuo
grido di morente lacera lo spessore grigio del tempo e dischiude per noi le
soglie radiose dell'eterno regno dei viventi. Il gemito del tuo morire
affidandoti alle mani del Padre, diventa grido di gioia nel cuore della Madre
Chiesa per la nascita dell'uomo nuovo. Grande è questo mistero! E Maria,
tua-nostra madre, in consapevole silenzio, presso la tua croce, sta.
Decima
Stazione
GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE e posto nel sepolcro
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
L 1 C’erano là molte
donne che osservavano. Poi, venuta la sera, giunse un uomo ricco di Arimatea,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli
andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli
fosse consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido
lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella
roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.
Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l'altra Maria.
L 2 Sotto la croce,
pronta a raccoglierti come il grappolo maturo staccato dalla vite, sta la tua
Madre: calice traboccante di amore e di dolore. Ma anche altre donne - le più
fedeli - rimangono a guardarti, il cuore in piena per l'empatia con la
tua morte e il tacito dolore di Maria. Ti sono presenti, in esse, tutte le
madri, tutte le figlie, le spose, le sorelle, tutte le donne, ministre di
carità e di consolazione. Suscita ancora, Signore Gesù, donne della stirpe di
Maria, icone viventi della tua tenera pietà, perché, dalla culla alla tomba e
anche oltre, ogni umana creatura possa sentirsi amata e custodita, nel tuo
santo Nome, in seno alla santa madre Chiesa. Il
dolore non ha più lacrime, non ha più parole mentre, avvolto nel bianco
lenzuolo, il corpo del più bello tra i figli dell'uomo viene deposto nella
roccia scavata a sepolcro. Ora il re dorme, vigilato da guardie, ma non è sepolta
con Lui l'intrepida speranza. Nel cuore della notte il seme si prepara a
germinare; già l'aria si va profumando di nuova primavera: ne hanno un
presagio, indugiando là, nel giardino, Maria di Magdala e l'altra Maria.
Conclusione
Padre nostro…
Cel. O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità
dell’antico peccato trasmessa a
tutto il genere umano, rinnovaci a
somiglianza del tuo Figlio; e come
abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo
celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Benedizione