Famiglia Parrocchiale del 17 febbraio 2019
FAMIGLIA PARROCCHIALE
Bollettino
della Parrocchia Madonna
del Mare -
Trieste
040 30 14 11:
Convento e Ufficio Parrocchiale 040 30 31 89: Oratorio
E-mail: parrocchia@madonnadelmare.it Web: www.madonnadelmare.it
Domenica 17 febbraio
2019
Domenica
VIa del tempo ordinario
Letture: Ger 17,5-8; Sal 1; 1 Cor 15,12.16-20; Lc
6,17.20-26
domenica 17
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VIa Domenica
del Tempo Ordinario
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martedì 19
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·
Ore 16.30, catechismo parrocchiale in
Oratorio.
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mercoledì 20
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· Al termine della S.
Messa serale, catechesi per adulti.
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giovedì 21
|
· Ore
16.00, incontro dell’Azione Cattolica Adulti.
· Al termine della S.
Messa serale, Adorazione Eucaristica, e preghiera per le Vocazioni.
|
venerdì
22
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Cattedra di San Pietro
·
Ore 20.30, incontro per fidanzati in preparazione al
matrimonio cristiano.
|
domenica
24
|
VIIa Domenica
del Tempo Ordinario
|
·
Domenica 3 marzo, durante la S. Messa
delle ore 10.00, celebrazione degli anniversari
di matrimonio. Sono invitate tutte le coppie che nel
corso del 2019 ricordano il loro matrimonio ad intervalli di 5 anni: 5, 10, 15,
20, 25, … 40…50 e seguenti.
·
Desidero esprimere
tutta la mia gratitudine ai volontari e collaboratori, agli appartenenti di
gruppi e associazioni e a tutti coloro che hanno lavorato per l’ottima riuscita
della visita pastorale. Anche dal Vescovo sono giunte note di apprezzamento e
soddisfazione per la nostra comunità parrocchiale.
Ricordiamo nella preghiera anche la
parrocchia dei Santi Andrea e Rita che avrà la visita pastorale del Vescovo questa
settimana, e con la quale condividiamo molteplici attività pastorali e
liturgiche.
· Prendete il giornale
Vita Nuova e il materiale informativo che trovate sulla bacheca in fondo alla Chiesa.
Fra Andrea, parroco
INTENZIONI SS. MESSE
domenica 17
febbraio
|
VIa Domenica
del Tempo Ordinario
ore
8.30 -
ore
10.00 - Per l’Assemblea
ore
11.30 -def.ti Armida
e Luigi
ore
18.00 -def.te Laura e Lidia
|
lunedì
18
febbraio
|
ore
8.30 -def.ti Lina,
Egidio e Bruno
ore
18.00 -def.ti Lucio
e Antonio Franca
|
martedì
19
febbraio
|
ore 8.30 -def.ti
Guglielmo, Ugo e Anna
ore
18.00 -def.to Michele Priori (obitus)
|
mercoledì
20
febbraio
|
ore
8.30 -def.ti Maria
e Attilio
ore
18.00 -def.ti Stefania
e Giuseppe
-def.ta Nella Edda Carpenetti
-def.ta Slaviča Cendak
|
giovedì
21
febbraio
|
ore
8.30 -def.to Silvio Komar
ore
18.00 -def.ti Famiglia
Pellegrini
|
venerdì
22
febbraio
|
Cattedra di
San Pietro
ore
8.30 -def.ta Paola
ore
18.00 -
|
sabato
23
febbraio
|
San
Policarpo, vescovo e martire
ore 8.30 -
ore
18.00 -def.ta Chiara Valentini
-def.to
Andrea D’Ambrosio
|
domenica
24
febbraio
|
VIIa Domenica
del Tempo Ordinario
ore
8.30 -def.ti Teodoro,
Amelia, Francesco e Maria
ore
10.00 - Per l’Assemblea
ore
11.30 -def.ti Armida
e Luigi
-def.ta
Helena
ore
18.00 -
|
Articolo
apparso su Vita Nuova del 8 febbraio 2019
sulla
Visita Pastorale a Madonna del Mare
di fra
Andrea Tommasi, ofm
Dall’uno al tre febbraio si è svolta la
Visita del Vescovo Giampaolo Crepaldi alla parrocchia di Madonna del Mare
affidata, nella sua cura pastorale, ai Frati Minori.
È stato un tempo di comunione e di grazia; di
incontro e di verifica. La Visita è stata anticipata dal controllo che alcuni
esperti e incaricati del Vescovo hanno effettuato circa la struttura e le opere
artistiche della Chiesa, l’amministrazione e i conti, i registri parrocchiali e
la conservazione di tutti i documenti e gli atti che sono conservati
nell’apposito archivio. Ma soprattutto la Visita è stata preparata con la
preghiera da parte di tutti i parrocchiani. La formula preparata appositamente
si è recitata sempre al termine delle Sante Messe e molte persone, soprattutto
gli anziani e gli ammalati, hanno pregato in casa per questo importante evento.
Anche se il diavoletto ha cercato di metterci
lo zampino facendo scendere dal cielo pioggia in abbondanza per tutto il tempo,
insieme a tuoni e fulmini il sabato sera, che hanno guastato alcuni apparati
elettrici della Chiesa, tutto si è svolto come da programma, attraverso una
lunga serie di impegni, appuntamenti e incontri che cercheremo di illustrare
qui di seguito.
Il primo giorno, l’han fatta da padrone i
bambini e i ragazzi. Sono stati loro i protagonisti nei due incontri che il Vescovo
ha avuto presso la scuola dell’infanzia “Primi Voli” e presso la scuola
primaria “Morpurgo”, situate nel territorio della Parrocchia. Incontri vivaci,
allegri, gioiosi, come lo sono tutti quei fanciulli, caratterizzati da una
raffica di domande al Vescovo, da quelle più curiose (quanti anni hai?) a quelle più esistenziali (raccontaci la tua vocazione e la scelta di diventare sacerdote),
da alcuni doni realizzati dagli stessi bambini e dall’esecuzione di alcuni
canti, tra cui la famosissima e amatissima “Madonnina del Mare”. Non solo i
bambini, ma anche gli insegnanti e i rappresentati dei genitori hanno
incontrato il vescovo e tutti insieme hanno ricevuto dal presule parole di
incoraggiamento e vicinanza per il loro impegno e lavoro.
Bambini protagonisti anche nell’incontro
pomeridiano: erano quelli che frequentano il catechismo, insieme ai loro
genitori e al gruppo dei catechisti. L’esecuzione da parte di alcuni ragazzi di
due Laudi Francescane tratte dal Laudario di Cortona ha aperto e concluso
l’incontro. Le risposte del Vescovo alle domande dei ragazzi si sono
trasformate in una sorta di incontro di catechismo, esortando anche i genitori a
crescere insieme ai propri figli nella fede, nella preghiera e nella
testimonianza di vita cristiana.
Bambini in prima fila anche nella Sala Cinema,
quando si sono presentati tutti i gruppi che svolgono le loro attività in
Oratorio. L’incontro, infatti, si è aperto con l’esecuzione di un canto da
parte dei ragazzi che frequentano la scuola di musica “Da capo”. Di seguito
hanno presentato le proprie iniziative e attività il gruppo che gestisce il
Cineforum, quello della ginnastica per gli adulti e anziani e quella correttiva
e terapeutica; il gruppo del ballo; la Microarea, che svolge attività sociale,
assistenziale e medica e ha concluso l’incontro la direttrice del coro Nuova
Auricorale Vivavoce che ha eseguito una parte del Magnificat di André Waignein.
Il vescovo ha apprezzato e incoraggiato tutte queste realtà che coinvolgono
diverse centinaia di persone, esortandole a crescere, pur nelle loro
diversificate attività, nella comunione e collaborazione con la Parrocchia.
Dopo una cena dai gusti e sapori “tipicamente
siciliani” presso la casa delle Sorelle Francescane del Vangelo, che operano e
collaborano pienamente nella vita e nella pastorale della Parrocchia Madonna
del Mare, la prima giornata si è conclusa con l’incontro con il Consiglio
Pastorale Parrocchiale e con quello degli Affari Economici. Il Parroco ha
raccontato la storia e il vissuto della comunità parrocchiale, soffermandosi
maggiormente sui 15 anni della sua presenza. Ha presentato i principali eventi
positivi e negativi, i progetti realizzati e i momenti di fatica e crisi che
hanno segnato questo tempo, tra cui la grande Missione Parrocchiale del 2010 e
l’incendio della Chiesa del 2011; le difficoltà di portare avanti una pastorale
giovanile e dei ragazzi ma anche le gioie che scaturiscono dai loro campi scuola
estivi e dai soggiorni per le famiglie; la fatica di preparare e aggiornare le
numerose iniziative pastorali ma anche la soddisfazione della collaborazione
pastorale con la Parrocchia di Santa Rita. Tra l’altro, il Vescovo ha
raccomandato ed esortato tutti a non perdere mai di vista e di non far venir
meno i tre pilastri che sostengono la vita non solo della nostra comunità
parrocchiale, ma di ogni comunità e della Chiesa tutta: il pilastro della
Carità, quello della Preghiera-Liturgia e quello dell’Annuncio-Testimonianza.
La seconda giornata della visita pastorale è
iniziata con l’incontro del Vescovo con alcuni anziani e ammalati nelle loro
case. Momenti semplici di dialogo, una preghiera, una carezza, la confessione e
la benedizione, ma estremamente preziosi per le persone che li hanno ricevuti.
Anziani e ammalati che non escono quasi mai di casa e che ricevono pochissime
visite, sono stati esortati dal Vescovo a vivere quella loro situazione come
una grande preghiera e un atto di fede che sale a Dio per il bene e la vita di
tutta la comunità ecclesiale.
Non è mancato l’incontro con la comunità dei
frati minori, a cui è affidata la cura della parrocchia. Oggi ci sono P.
Andrea, P. Giulio, P. Renato e P. Vittorio, ma tutti conoscono e ricordano con
affetto i tantissimi frati che si sono succeduti in più di 80 anni. Da P.
Gabriele, primo parroco a fra Tullio che è stato ordinato diacono proprio nella
nostra Chiesa; dai vari P. Adriano agli ultimi che il Signore ha chiamato nella
sua Casa: Fra Luciano, P. Teodoro, P. Cherubino, P. Dario e P. Gildo,
instancabile cappellano dei cantieri navali.
Prima della S. Messa vespertina della
Presentazione di Gesù al Tempio, il Vescovo ha incontrato i gruppi e le
associazioni presenti in parrocchia. Si sono presentati la S. Vincenzo de’
Paoli, l’Azione Cattolica adulti, il gruppo catechisti, l’Ordine Francescano
Secolare, i Gruppi Giovani e Giovanissimi. Per tutti il Vescovo ha avuto parole
di esortazione e di incoraggiamento esortando tutti a ricercare sempre l’unità
nella carità come forma e stile di vita pastorale.
Dopo la cena con la comunità dei frati,
stavolta a base di pesce, la serata si è conclusa con una veglia di preghiera.
Il 2 febbraio, infatti, non è solo il giorno della “Candelora”, ma si celebra
anche la Giornata per la Vita Consacrata. Tutti i religiosi, le religiose e i
consacrati laici si sono riuniti in preghiera nella Chiesa di Madonna del Mare,
insieme al Vescovo Giampaolo. Si è pregato non solo per le vocazioni, ma
soprattutto per la santità dei consacrati; perché questa forma di vita nella
Chiesa possa veramente attingere da Cristo quella linfa vitale che la porta ad
essere mezzo di bene e di grazia nel mondo e nella società in cui vive e opera.
Domenica, terzo giorno di visita pastorale,
il Vescovo Giampaolo ha presenziato le S. Messe delle ore 8.30 e delle 11.30,
presiedendo invece quella delle ore 10.00. Nell’omelia, oltre ad una breve
sintesi dei giorni trascorsi, ha esortato la comunità a crescere e a vivere
nella comunione di fede e carità; ad accogliere il mistero di Dio che si rivela
in Gesù Cristo e di ri-donarlo, ciascuno nella propria condizione e stato,
nella fede, nella carità e nella testimonianza coerente della propria vita
cristiana. Ha lasciato a tutta la comunità parrocchiale, come testimonianza e
modello di preghiera, l’esperienza scaturita dell’incontro con una donna
anziana di 99 anni: essa è costretta a fare ogni giorno due piani di scale
nella propria abitazione e ha trasformato i gradini di casa, nei grani del
Santo Rosario. Un gradino alla volta, fatto con calma e lentezza, fatto nel tempo
della recita di un’Ave Maria. Probabilmente è il Rosario più lento ma più bello
di tutta la Parrocchia; l’esperienza di preghiera più nascosta, come tante
altre in questa comunità, ma sicuramente una delle più efficace davanti agli
occhi di Dio.
Grazie Vescovo Giampaolo per queste parole e
per questo incontro.
Articolo
apparso su Vita Nuova del 8 febbraio 2019
sulla
Veglia Diocesana di Preghiera per la Vita Consacrata
del 2
febbraio 2019 a Madonna del Mare
di Suor
Giovanna Longo, sfv
In comunione con il nostro Vescovo, anche quest’anno
abbiamo scelto di riunirci come vita consacrata della Diocesi di Trieste nel
giorno dedicato da san Giovanni Paolo II come Giornata della Vita Consacrata:
sabato 2 febbraio ci siamo ritrovati nella Parrocchia di Madonna del Mare per
fare un altro passo e crescere nella consapevolezza della nostra identità,
incontrandoci tra noi davanti al Signore Gesù: «La vita consacrata nasce e
rinasce dall’incontro con Gesù così com’è: povero, casto e obbediente. Tenere
Gesù “tra le braccia” (Lc 2, 28) […] Non solo nella testa e nel cuore, ma tra
le mani, in ogni cosa che facciamo» (Papa Francesco, Omelia, 2 febbraio 2018).
Abbiamo accolto l’invito del nostro Pastore
di soffermarci insieme a conoscerci e a riflettere non tanto su quello che
facciamo, ma sul perché e per chi lo facciamo … su chi siamo.
Abbiamo così vissuto la Veglia riuniti tra
istituti religiosi femminili, maschili e con i consacrati laici e alcuni
fratelli e sorelle che hanno scelto di manifestarci la loro vicinanza e il
sostegno nella preghiera.
La riflessione è stata vissuta in tre
momenti, nei quali si sono alternate le parole che papa Francesco ha consegnato
lo scorso anno ai consacrati, in un incontro a Roma: preghiera, povertà
e pazienza.
Si sono alternati momenti di ascolto del Vangelo, delle Parole del Papa e di
tre esperienze di vita che sono state presentate da religiose: abbiamo
restituito l’ascolto con il canto dei salmi accompagnati dall’organo e con
l’adorazione silenziosa come momento di conclusione. La preghiera ci ha portato
in comunione con le Monache benedettine, le quali in questo momento di storia,
hanno condiviso come siano vicine a Simeone che aspetta la consolazione
d´Israele e ad Anna, che con i suoi ottantaquattro anni, non si allontana mai
dal tempio servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Ma nel
desiderio di corrispondere alla chiamata monastica, proprio con la preghiera,
non temono di mettere ali di aquila e con Maria e Giuseppe adempiono con zelo
al loro servizio nella Chiesa. Ciò che alimenta il desiderio di preghiera, il
desiderio di essere preghiera, di restituire al Signore il dono ricevuto, è l’Amore.
L’Amore è stato anche il fondamento del
secondo momento, nel quale ci siamo soffermati sulla povertà che è spazio di
fecondità nella vita consacrata, muro di contenimento verso la mentalità
mondana, che cerca successo e visibilità. Abbiamo accolto la testimonianza
delle Ancelle di Gesù Bambino, che dal 1919 sono presenti nella Diocesi e
attualmente operano nella Casa Famiglia Gesù
Bambino. Hanno condiviso la loro esperienza partendo dalla Beatitudine dei
poveri in spirito (Mt 5), applicandola al loro vissuto nel quale fanno
esperienza di come possano vivere la beatitudine i semplici, i liberi, i
piccoli … quelli di cui nessuno parla, ma vivono nella realtà, i fragili, gli
ultimi, i dimenticati, gli aiutati a crescere e a vivere. La vita consacrata si
fa vicina nel silenzio e nel rispettoso accompagnamento a chi vive lontano
dall’amore umano: la forza è donata dallo Spirito Santo, perché Dio Padre non
vuole che nessuno dei suoi figli sia senza il calore dell’Amore.
Quest’esperienza del voto di povertà è stata riassunta, usando una frase
trovata nei lager:
“Credo
nel sole anche quando non splende;
credo
nell’Amore anche quando non lo sento;
credo
in Dio anche quando tace.”
La pazienza, infine, ci ha introdotte
nell’esperienza di sostegno e accompagnamento a famiglie in difficoltà e ad
ammalati, che vivono le Suore di Carità dell’Assunzione, presenti in Diocesi in
p.le Giarizzole. Sr. Chiara ha testimoniato la luce ricevuta da un piccolo, in
una storia faticosa di accompagnamento di una famiglia di immigrati africani,
che aveva chiesto il loro aiuto per riuscire a far crescere i bimbi e poter
continuare a lavorare. La presenza di chi ha donato la propria vita al Signore,
perché l’amore possa essere centuplicato, ha sostenuto questa famiglia nel
tempo della malattia, della morte custodendo nei loro cuori la luce della
speranza e dell’Amore che non abbandona e non finisce.
È stato un tempo in cui è risuonato l’invito
pressante del Signore ad affidarci a Lui, alla sua forza, e come è stato
riassunto bene da mons. Crepaldi, anche nel deserto di oggi, dove la vita
consacrata sembra scomparire, la storia stessa annuncia che la Chiesa ha
bisogno di uomini e donne che preghino, in questo momento di tanto dolore
nell’umanità. Il Vescovo ha sottolineato le parole di papa Francesco che
smascherano la falsità del mondo «che insegue i piaceri e le voglie dell’io,
mentre la vita consacrata libera l’affetto da ogni possesso per amare
pienamente Dio e gli altri. La vita del mondo s’impunta per fare ciò che vuole,
la vita consacrata sceglie l’obbedienza umile come libertà più grande. E mentre
la vita del mondo lascia presto vuote le mani e il cuore, la vita secondo Gesù
riempie di pace fino alla fine, come nel Vangelo, dove gli anziani arrivano
felici al tramonto della vita, con il Signore tra le mani e la gioia nel cuore»
(Papa Francesco, Omelia, 2 febbraio 2018).
Affidando il nostro cammino al Signore, ci
rimettiamo nelle mani della Chiesa e continuiamo nel silenzio a offrire ed
operare, insieme ad ogni battezzato, perché il piccolo seme del Regno di Dio
cresca e si espanda nella storia per il Bene di ogni uomo e donna.
Articolo
apparso su Vita Nuova del 8 febbraio 2019
sulla
Vita Consacrata in Diocesi di Trieste
di Suor
Giovanna Longo, sfv
e fra
Andrea Tommasi, ofm
La Vita Consacrata, composta da suore, frati,
religiosi e laici consacrati, è una realtà che
nel sentire e parlare comune, sembra una realtà po’ “misteriosa”: come vivono? Dove sono? Cosa
fanno nelle loro giornate? In una parola: Chi sono? Per conoscere qualcosa di più
di questa realtà così articolata è necessario e fondamentale collocarla al suo
giusto posto, nella storia della Chiesa e del mondo.
E così il nostro essere “mistero” parla un po’ della nostra verità, non perché siamo
incomprensibili ma perché siamo inseriti in un mistero più grande: siamo nella
Chiesa. Nella storia della Chiesa la
nascita e lo sviluppo di alcune forme di vita religiosa hanno fin dalle origini
sottolineato, evidenziato e supplito aspetti fondamentali della fede cristiana,
che la vita della Chiesa e dell’intero popolo di Dio, per vari motivi e
ragioni, avevano sottovalutato, dimenticato o rimosso. Il carisma ricevuto da
ogni fondatore e fondatrice, di fatto, è stato ed è un dono fatto alla comunità
cristiana e al mondo intero.
Il Concilio Vaticano II, presentando la
realtà della Chiesa che cresce spiritualmente e visibilmente nel mondo e tra
gli uomini, ha collocato la vita consacrata in
modo inseparabile («inconcusse», Lumen Gentium, 44) nella vita e nella
santità della Chiesa: la vita consacrata si radica nel mistero di Cristo, nella
sua scelta di una vita povera, casta e obbediente. Successivamente,
l’Esortazione Apostolica Vita Consecrata,
di san Giovanni Paolo II del 1996, è andata ancora oltre: il mistero della
forma di vita di Cristo povero, casto e obbediente dice l’appartenenza della
vita consacrata al mistero della Santa Trinità. Nella luce dell’Amore divino, i
consigli evangelici professati dai consacrati mostrano tutta la loro bellezza e
forza: non sono limitazione della libertà e dell’amore che abita il cuore di
ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio Padre, ma al contrario
sono l’espressione dell’Amore più grande che il Figlio porta al Padre
nell’unità dello Spirito Santo (Vita
Consecrata, 21). Questa vita è allora luce, non è una luce privata, solo per una porzione di
Chiesa, per un gruppo di consacrati, ma è luce donata e accolta per il Bene
dell’umanità.
Papa Francesco continua a chiedere alla
Chiesa di «non lasciarsi rubare la speranza!»
(Evangelii Gaudium, 86): è il
desiderio del Padre che si occupa dei suoi figli e figlie che se non hanno
certo il loro futuro, fanno fatica ad affrontare e vivere il loro presente,
spesso intrecciato di sacrificio e felicità, fallimenti e gioie, sofferenza e
successi. A noi consacrati è affidato questo compito di mostrare l’orizzonte di
ogni esistenza: la comunione piena con Dio Padre, comunione che sperimentiamo
già nella nostra vita quando riusciamo a gustare l’incontro con i fratelli,
l’amore, l’amicizia, l’accoglienza, la collaborazione nel lavoro e nelle varie
attività, tutti valori e beni che il Vangelo di Gesù annuncia come veri e
possibili a chi cerca la felicità, non da solo, non solo per sé.
Papa Francesco ha riannunciato questo aspetto
nell’Omelia dello scorso 2 febbraio, durante la solenne celebrazione a S.
Pietro, in occasione della Giornata della Vita Consacrata: come all’anziano
Simeone, così al consacrato e alla consacrata «basta Dio così com’è. In Lui trova il senso ultimo della vita. È la
visione della vita consacrata, una visione semplice e profetica nella sua
semplicità, dove si tiene il Signore davanti agli occhi e tra le mani, e non
serve altro. La vita è Lui, la speranza è Lui, il futuro è Lui. La vita consacrata
è questa visione profetica nella Chiesa: è sguardo che vede Dio presente nel
mondo, anche se tanti non se ne accorgono».
Anche nella nostra Diocesi di Trieste la vita
consacrata è presente con varie forme di vita religiosa, sia maschile che femminile:
numericamente non siamo molti (114 religiose, appartenenti a 17 Istituti di
vita attiva, apostolica e al Monastero benedettino di s. Cipriano, e 11
presenze maschili con circa 50 religiosi). Siamo inseriti nel tessuto
ecclesiale e sociale, a volte viviamo proprio tra la gente: ci occupiamo di
educazione scolastica, di catechesi, di annuncio dentro e fuori dalle
parrocchie nelle quali collaboriamo, ci impegniamo di sostenere con la
preghiera e la vicinanza di vita tutte le situazioni più indigenti e marginali
della nostra città, fatte di povertà materiale, economica, ma anche di
solitudine e di relazioni non serene. Ai religiosi sono affidate 12 parrocchie
che sono amministrate in comunione con il nostro Vescovo Giampaolo e in
sintonia con il clero diocesano, con le caratteristiche proprie degli ordini e
congregazioni di appartenenza, ma anche secondo gli aspetti specifici propri
che si sono strutturati nel tempo e secondo le necessità. Ad esempio, le
comunità francescane non solo rispecchiano lo stile di fraternità e semplicità,
ma anche sono una presenza significativa per l’incontro col Signore nel
Sacramento della Riconciliazione e nell’accoglienza del fratello più povero,
secondo uno stile di prossimità, come pure i Gesuiti sono uno stimolo teologico
e culturale nel già ricco panorama cittadino, oppure i Salesiani, che hanno
quella marcia in più nell’educazione e nella pastorale dei ragazzi e dei
giovani, e così via.
La presenza della Vita Consacrata nel
ristretto territorio della Diocesi di Trieste diventa l’opportunità di una
comunione ecclesiale straordinaria: clero e vita consacrata vivono relazioni
fraterne e pastorali ricchissime fatte di collaborazioni, di attività comuni,
di sostegno vicendevole, di integrazione, di supporto. L’ambito più
significativo di questa sinergia lo si può constatare proprio nella pastorale
giovanile e vocazionale, caratterizzata da una equipe di lavoro mista: clero e
consacrati. Insieme si lavora per il bene, per il futuro e per dare un senso
cristiano alla vita dei ragazzi e dei giovani della nostra Diocesi.
Negli ultimi anni abbiamo vissuto la chiusura
di presenza di alcune comunità, sia femminili che maschili, ma siamo desiderosi
di affrontare le nuove sfide, non con un ripiegamento su “come eravamo” ma con
fede decisa e concreta, certi che non sono le nostre forze che ci fanno essere
e lavorare, ma il dono dello Spirito Santo che il Signore concede perché
desidera la vita buona e felice di ogni sua creatura. Una sfida in questo senso
è certamente quella di camminare insieme, di conoscerci meglio tra noi per
collaborare in rete, imparando a guardare la realtà con verità ma anche con gli
occhi dell’Amore, che sa vedere oltre l’apparenza per cogliere il “mistero” di Dio nascosto in ogni vita;
per dare accoglienza, sostegno e fiducia.
«Ecco
la vita consacrata: lode che dà gioia al popolo di Dio, visione profetica che
rivela quello che conta. Quand’è così fiorisce e diventa richiamo per tutti
contro la mediocrità: contro i cali di quota nella vita spirituale, contro la
tentazione di giocare al ribasso con Dio, contro l’adattamento a una vita
comoda e mondana, contro il lamento – le lamentele! –, l’insoddisfazione e il
piangersi addosso, contro l’abitudine al “si fa quel che si può” e al “si è
sempre fatto così”: queste non sono frasi secondo Dio. La vita consacrata non è
sopravvivenza, […] è vita nuova. Anche se si è in pochi, è vita nuova. È
incontro vivo col Signore nel suo popolo. È chiamata all’obbedienza fedele di
ogni giorno e alle sorprese inedite dello Spirito. È visione di quel che conta
abbracciare per avere la gioia: Gesù» (Papa Francesco, Omelia 2 febbraio 2019).