Padre Gildo Maragno
Frate Ermenegildo Rino Maragno
Frate Minore e Sacerdote
Vigonza (PD) - 17 ottobre 1927
Saccolongo (PD) - 5 dicembre 2013
Alle prime ore di giovedì 5
dicembre, Sorella Morte è passata per il convento “Sacro Cuore” di Saccolongo,
dove ha raccolto l’anima di Padre Gildo e l’ha portata davanti al Signore. Come
per tanti frati, giusti e santi, anche le ultime ore di Padre Gildo in questo
mondo, nonostante la sofferenza, sono state scandite dall’amorevole presenza
dei confratelli, dalla preghiera e dal conforto religioso del Sacramento dell’Unzione
degli Infermi.
L’epilogo di questa vita, per
Padre Gildo, è stato come un battito di ciglia. Poche settimane, dopo il
manifestarsi della malattia, sono bastate per consumare e indebolire un uomo
forte e grande, come quando si stagliava imponente, in mezzo alle autorità e
alle maestranze, mentre benediva le navi e coloro che le avevano realizzate.
Ora, come ha ricordato Padre
Antonio Scabio, Ministro Provinciale, nell’omelia del funerale, sta con i santi
e con tutti i nostri cari che si sono addormentati nel Signore, davanti al suo
cospetto, ancora più bello, in attesa dell’ultima glorificazione, quando il
Figlio dell’uomo verrà per richiamare dal sonno della morte tutti quelli che
hanno creduto e sperato in Lui.
Eravamo in tanti, lunedì 9
dicembre, attorno al feretro che conteneva i resti mortali di Padre Gildo, per
dargli il saluto cristiano nella fede. I famigliari e i parenti, tanti frati,
tanti parrocchiani e amici che lo hanno conosciuto nei luoghi dove lui ha
svolto il suo ministero. Numerosi anche gli attestati di stima e il ricordo di
molti che non potevano essere presenti alle esequie, in modo particolare dei
quattro vescovi con i quali ha collaborato durante la sua presenza a Monfalcone
e Trieste: mons. De Antoni, mons. Ravignani, mons. Crepaldi e mons. Redaelli.
P. Gildo Maragno era nato a
Pionca di Vigonza, in provincia di Padova, il 17 ottobre 1927. Battezzato con
il nome di Rino, riceve la prima educazione umana e cristiana in seno alla sua
famiglia, formata allora da nonni, genitori, zii e alla comunità cristiana
parrocchiale.
Seguendo l’invito di Cristo, il
18 aprile 1940 lascia la famiglia ed il paese natale ed entra nel Collegio
Serafico Missionario di Chiampo (VI), ove inizia la sua formazione francescana.
Finito il corso ginnasiale, il
16 agosto 1945, inizia l’anno di noviziato presso il convento di San Francesco
del Deserto (VE), vestendo l’abito francescano ed assumendo il nome di fr.
Ermenegildo. Qui, terminato il cosiddetto anno della prova, emette la
professione temporanea il 17 agosto 1947. Tre anni più tardi, il 10 settembre
1950, a Gemona Sant’Antonio, consacra definitivamente la sua vita al Signore
con la professione dei voti solenni.
Conclusi gli studi filosofici e
due anni di teologia in Provincia, continua la formazione teologica a Parigi,
dove si diploma anche in lingua francese.
Terminati gli studi teologici, viene ordinato sacerdote da S. E. Mons.
Maurizio Rosà, Frate Minore e Arcivescovo di Hankow (Cina), il 31 maggio 1953
nella chiesa parrocchiale del suo paese natale di Pionca.
Tornato a Parigi, frequenta per
due anni un corso sulla Dottrina Sociale della Chiesa presso l’Istituto
Cattolico di quella città e consegue la Licenza in Sociologia il 2 febbraio
1955.
Dopo breve sosta a Trieste, viene
assegnato ai Centri Missionari POA (Pontificia Opera di Assistenza) in
Calabria. Salvo un breve intervallo, vi resterà per dieci anni, aiutando le
Parrocchie e soprattutto la categoria dei pastori dell’Aspromonte nel Centro
Missionario di Bovalino Marina (RC) e reggendo la Parrocchia di San Leonardo di
Cutro (CZ) dal Centro di Isola Capo Rizzuto.
Nel 1966 viene chiamato a Roma
presso la Sede centrale della POA, dove svolge l’attività di assistenza per i
Centri Missionari POA sparsi in tutta Italia ed assume nel contempo l’incarico
di Cappellano del Lavoro presso l’Istituto Poligrafico dello Stato.
Nel 1971 viene destinato al
Convento di San Donà di Piave. Eretta la nuova parrocchia di San Giuseppe
Lavoratore, ne sarà il primo parroco; in quel periodo viene costruito anche il
nuovo Convento con l’oratorio parrocchiale.
Nel 1974 viene trasferito a Monfalcone
e viene nominato dall’Arcivescovo di Gorizia Cappellano del lavoro per la zona
monfalconese, soprattutto per la Fincantieri, l’Ansaldo, l’Enel e la Bulloneria
Europea. Incarico che con l’assenso del Vescovo, negli anni ‘80, sarà esteso
alla zona di Trieste, con speciale riguardo alla Fincantieri, che a Trieste ha
la sede centrale, e alla Grandi Motori di San Dorligo della Valle. Se si
eccettua una breve parentesi come parroco a Santa Maria delle Grazie in Alleghe,
fr. Ermenegildo ha svolto il compito di Cappellano del lavoro fino agli ultimi
mesi della sua vita. Ha anche prestato assistenza a varie associazioni
sportive, marine, civili e militari.
Dal 1990 si trovava a Trieste Madonna
del Mare. Oltre al servizio di cappellano dei cantieri navali, aiutava anche in
parrocchia, dedicandosi in modo particolare al delicato e prezioso servizio
delle confessioni e a numerose altre attività.
Improvvisamente, lo scorso 22 agosto,
i segni del male fisico si manifestavano inesorabili. Dopo un breve ricovero
presso l’ospedale di Cattinara, veniva portato presso il convento infermeria
dei frati a Saccolongo. Lì, come una lampada che per tutta la vita ha bruciato
e si è consumata per Dio e per i fratelli, ha cominciato ad affievolirsi ed
infine, come un lumicino, si è dolcemente spenta, per iniziare a brillare,
fulgida come un stella, nella dimora eterna che il Signore gli aveva preparato.
Affrontando con dignità e con cristiano abbandono in Dio la malattia, non ha
mai smesso di pensare alle sue cose più care: la famiglia, i frati, la sua
missione pastorale nel mondo del lavoro. Parlava sempre dei suoi “cantierini”,
e con il pensiero alle tante navi che aveva visto nascere e benedetto, è salito
sulla barca che, guidata dal Signore, lo ha condotto nell’ultimo suo viaggio,
al porto sicuro della vita eterna.
La famiglia dei frati di Madonna
del Mare invita tutti a ricordare e a pregare per Padre Gildo. Lo desidera fare
con i pastori della nostra Chiesa di Trieste, che Padre Gildo ha accompagnato
molte volte in mezzo ai suoi “cantierini”, domenica 15 dicembre, alla S. Messa
delle ore 18, presieduta da mons. Eugenio Ravignani e nel Trigesimo, nella S.
Messa presieduta da mons. Giampaolo Crepaldi.