Veglia di Preghiera per la Giornata per la Vita Consacrata 2018



Diocesi  di  Trieste
venerdì  2  febbraio 2018



Veglia  di  Preghiera

Giornata  per  la  Vita  Consacrata



Parrocchia
Madonna  del  Mare



Diocesi  di  Trieste
venerdì  2  febbraio 2018

Veglia  di  Preghiera  per  la
Giornata  per  la  Vita  Consacrata




Introduzione



Lettore Ci ritroviamo come consacrati della Diocesi di Trieste nella Veglia di questa sera, che viviamo in comunione con tutti i consacrati nella Chiesa universale, per ripercorrere un cammino che già 22 anni fa San Giovanni Paolo II proponeva, istituendo la Giornata della Vita consacrata proprio in questo giorno.
In primo luogo, essa risponde all'intimo bisogno di lodare più solennemente il Signore e ringraziarlo per il grande dono della vita consacrata, che arricchisce ed allieta la Comunità cristiana con la molteplicità dei suoi carismi e con i frutti di edificazione di tante esistenze totalmente donate alla causa del Regno.
In secondo luogo, questa Giornata ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la stima per la vita consacrata da parte dell'intero popolo di Dio […] Essa è  speciale e vivente memoria del suo essere di Figlio che fa del Padre il suo unico Amore - ecco la sua verginità -, che in Lui trova la sua esclusiva ricchezza - ecco la sua povertà - ed ha nella volontà del Padre il "cibo" di cui si nutre (cfr Gv 4, 34) - ecco la sua obbedienza.
Il terzo motivo riguarda direttamente le persone consacrate, invitate a celebrare congiuntamente e solennemente le meraviglie che il Signore ha operato in loro, per scoprire con più lucido sguardo di fede i raggi della divina bellezza diffusi dallo Spirito nel loro genere di vita e per prendere più viva consapevolezza della loro insostituibile missione nella Chiesa e nel mondo [… ] testimoniare con gioia agli uomini ed alle donne del nostro tempo, nelle diverse situazioni, che il Signore è l'Amore capace di colmare il cuore della persona umana
(Giovanni Paolo II, Messaggio per la
I° giornata della vita consacrata, 1997)



Benedizione   delle  Candele  e  Processione


Acclamazione al vangelo

Dal Vangelo secondo Luca 2, 22-24

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Vescovo Fratelli e sorelle, sono passati quaranta giorni dalla solennità del Natale. Anche oggi la Chiesa è in festa, celebrando il giorno in cui Maria e Giuseppe presentarono Gesù al tempio. Con quel rito il Signore si assoggettava alle prescrizioni della legge antica, ma in realtà veniva incontro al suo popolo, che l’attendeva nella fede.
Guidati dallo Spirito Santo, vennero nel tempio i santi vegliardi Simeone e Anna; illuminati dallo stesso Spirito riconobbero il Signore e pieni di gioia gli resero testimonianza.

Religioso Anche noi qui riuniti abbiamo accolto l’invito dallo Spirito Santo di seguire più da vicino il nostro Signore Gesù Cristo e di testimoniarlo e annunciarlo con la consacrazione della nostra vita e con la professione dei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.
Per questo motivo, in questa veglia di preghiera chiediamo al Signore che ci confermi nei nostri propositi, che vegli su di noi, sulle nostre comunità e famiglie religiose, sul nostro pastore e sulla chiesa di Trieste che serviamo e che le luci, con le quali ora andremo in processione, riflettano la grazia di Cristo che siamo chiamati a far risplendere con la nostra consacrazione.

Vescovo Preghiamo. Dio, creatore e datore di verità e di luce,
guarda noi tuoi fedeli riuniti nel tuo tempio
e illuminati dalla luce di questi ceri,
infondi nel nostro spirito
lo splendore della tua santità,
perché possiamo giungere felicemente
alla pienezza della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.

Il Vescovo asperge e benedice le candele con l’acqua santa. Quindi ci si avvia in processione eseguendo il canto.

Luce del mondo nel buio del cuore,
vieni ed illuminami.
Tu mia sola speranza di vita,
resta per sempre con me.
Ritornello

Sono qui a lodarti, qui per adorarti
qui per dirti che tu sei il mio Dio
e solo tu sei Santo, sei meraviglioso
degno e glorioso sei per me.

Re della storia Re nella Gloria,
sei sceso in terra fra noi.
Con umiltà il tuo trono hai lasciato,
per dimostrarci il tuo amor.



1.   Guardare il passato con gratitudine


Dalla Lettera Apostolica “A tutti i Consacrati
in occasione dell’Anno della Vita Consacrata”, di Papa Francesco  (n. 1)

Sia questa un’occasione anche per confessare con umiltà, e insieme con grande confidenza in Dio Amore (cfr 1 Gv 4,8), la propria fragilità e per viverla come esperienza dell’amore misericordioso del Signore; un’occasione per gridare al mondo con  forza e per testimoniare con gioia la santità e la  vitalità  presenti  nella  gran  parte di coloro che sono stati chiamati a seguire Cristo nella vita consacrata


Acclamazione al vangelo


Dal Vangelo secondo Luca           2, 25-28. 33-34

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse


Alcune religiose faranno le loro testimonianze, intercalate dal canto:
Il Signore è la mia forza.



2.   Vivere il presente con passione


Dalla Lettera Apostolica “A tutti i Consacrati
in occasione dell’Anno della Vita Consacrata”, di Papa Francesco  (n. 2)

Per i Fondatori e le Fondatrici la regola in assoluto è stata il Vangelo, ogni altra regola voleva essere soltanto espressione del Vangelo e strumento per viverlo in pienezza. Il loro ideale era Cristo, aderire a lui interamente, fino a poter dire con Paolo: «Per me il vivere è Cristo» (Fil 1,21); i voti avevano senso soltanto per attuare questo loro appassionato amore.
La domanda che  siamo chiamati a rivolgerci […] è se e come anche noi ci lasciamo interpellare dal Vangelo; se esso è davvero il “vademecum” per la vita di ogni giorno e per le scelte che siamo chiamati ad operare. Esso è esigente e domanda di essere vissuto con radicalità e sincerità. Non basta leggerlo (eppure lettura e studio rimangono di estrema importanza), non basta meditarlo (e lo facciamo con gioia ogni giorno). Gesù ci chiede di attuarlo, di vivere le sue parole


Acclamazione al vangelo


Dal Vangelo secondo Luca          2, 36-38

C'era anche una profetessa, Anna,  figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme




Dalla Costituzione Dogmatica Lumen Gentium sulla Chiesa: (n. 43)

I consigli evangelici della castità consacrata a Dio, della povertà e dell'obbedienza, essendo fondati sulle parole e sugli esempi del Signore e raccomandati dagli apostoli, dai Padri e dai dottori e pastori della Chiesa, sono un dono divino che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e con la sua grazia sempre conserva. La stessa autorità della Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, si è data cura di interpretarli, di regolarne la pratica e anche di stabilire sulla loro base delle forme stabili di vita. Avvenne quindi che, come un albero che si ramifica in modi mirabili e molteplici nel campo del Signore a partire da un germe seminato da Dio, si sviluppassero varie forme di vita solitaria o comune e varie famiglie, il cui capitale spirituale contribuisce al bene sia dei membri di quelle famiglie, sia di tutto il corpo di Cristo


Dalla Esortazione Apostolica Post-Sinodale Vita Consecrata di Giovanni Paolo II  (n. 5): L'opera dello Spirito nelle varie forme di vita consacrata

Come non ricordare con gratitudine verso lo Spirito l'abbondanza delle forme storiche di vita consacrata, da Lui suscitate e tuttora presenti nel tessuto ecclesiale? Esse si presentano come una pianta dai molti rami, che affonda le sue radici nel Vangelo e produce frutti copiosi in ogni stagione della Chiesa. Quale straordinaria ricchezza!


Dalla Lettera Apostolica “A tutti i Consacrati
in occasione dell’Anno della Vita Consacrata”, di Papa Francesco  (n. 2)

Vivere il presente con passione significa diventare “esperti di comunione”, «testimoni e artefici di quel “progetto di comunione” che  sta al vertice della storia dell’uomo secondo Dio». In una società dello scontro, della difficile convivenza tra culture diverse, della sopraffazione sui più deboli, delle disuguaglianze, siamo chiamati ad offrire un modello concreto di comunità che, attraverso il riconoscimento della dignità di ogni persona e della condivisione del dono di cui ognuno è portatore, permetta di vivere rapporti fraterni.



Riflessione  del  Vescovo



Al Signore canterò
loderà il suo nome
sempre lo ringrazierò
finché avrò vita

Darà fiducia a chi è stato offeso
speranza a chi non l'ha
Giustizia per il povero
cibo a chi ha fame libertà a tutti



3.   Abbracciare il futuro con speranza


Dalla Lettera Apostolica “A tutti i Consacrati in occasione dell’Anno della Vita Consacrata”, di Papa Francesco  (n. 3)

La nostra speranza, frutto della fede nel Signore della storia che continua a ripeterci: «Non aver paura ... perché io sono con te» (Ger 1,8). La speranza di cui parliamo non si fonda sui numeri o sulle opere, ma su Colui nel quale abbiamo posto la nostra fiducia (cfr 2 Tm 1,12) e per il quale «nulla è impossibile» (Lc 1,37)


Acclamazione al vangelo


Dal Vangelo secondo Luca 2, 39-40

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.



Esposizione del Santissimo Sacramento
e tempo per la preghiera e l’adorazione personale


Pane del Cielo
sei Tu, Gesù,
via d'amore:
Tu ci fai come Te.



No, non è rimasta fredda la terra:
Tu sei rimasto con noi
per nutrirci di Te,
Pane di Vita;
ed infiammare col tuo amore
tutta l'umanità.

Sì, il Cielo è qui su questa terra:
Tu sei rimasto con noi
ma ci porti con Te
nella tua casa
dove vivremo insieme a Te
tutta l'eternità.

No, la morte non può farci paura:
Tu sei rimasto con noi.
E chi vive in Te
vive per sempre.
Sei Dio con noi, sei Dio per noi,
Dio in mezzo a noi.



Dall’Omelia di Papa Francesco, del 2 febbraio 2017:
Vivere la mistica dell’incontro

«Il consacrato e la consacrata siano inseriti con Gesù nella vita, nel cuore delle grandi trasformazioni. La missione - in conformità ad ogni carisma particolare - è quella che ci ricorda che siamo stati invitati ad essere lievito di questa massa concreta. Certamente potranno esserci “farine” migliori, ma il Signore ci ha invitato a lievitare qui e ora, con le sfide che ci si presentano. Non con atteggiamento difensivo, non mossi dalle nostre paure, ma con le mani all’aratro cercando di far crescere il grano tante volte seminato in mezzo alla zizzania. Mettere Gesù in mezzo al suo popolo significa avere un cuore contemplativo, capace di riconoscere come Dio cammina per le strade delle nostre città, dei nostri paesi, dei nostri quartieri. Mettere Gesù in mezzo al suo popolo significa farsi carico e voler aiutare a portare la croce dei nostri fratelli. È voler toccare le piaghe di Gesù nelle piaghe del mondo, che è ferito e brama e supplica di risuscitare. Metterci con Gesù in mezzo al suo popolo, perché «sentiamo la sfida di scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che, con il Signore, può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio.



Benedizione  Eucaristica


Preghiera davanti al Santissimo Sacramento

Rit. Vieni Spirito, Vieni Spirito, scendi su di noi.

Vescovo La Chiesa unita nella lode ti rende grazie per il dono della Vita consacrata elargito e confermato nella novità dei carismi lungo i secoli.
Guidati dalla tua luce e radicati nel battesimo, uomini e donne, attenti ai tuoi segni nella storia, hanno arricchito la Chiesa, vivendo il Vangelo nella sequela di Cristo casto e povero, obbediente, orante e missionario.

Rit. Vieni Spirito, Vieni Spirito, scendi su di noi.

Ti invochiamo affinché tu custodisca tutti i consacrati nella fedeltà. Vivano il primato di Dio nelle vicende umane, la comunione e il servizio tra le genti, la santità nello spirito delle beatitudini.

Rit. Vieni Spirito, Vieni Spirito, scendi su di noi.

Infondi in loro la beatitudine dei poveri, per camminare sulla via del Regno.
Dona loro un cuore di consolazione, per asciugare le lacrime degli ultimi.
Insegna loro la potenza della mitezza, perché risplenda in essi la Signoria di Cristo.
Accendi in loro la profezia evangelica per aprire sentieri di solidarietà e sfamare attese di giustizia.

Rit. Vieni Spirito, Vieni Spirito, scendi su di noi.

Riversa nei loro cuori la tua misericordia perché siano ministri di perdono e di tenerezza. Rivesti la loro vita della tua pace, affinché possano narrare nei crocevia del mondo, la beatitudine dei figli di Dio. Fortifica i loro cuori nelle avversità e nelle tribolazioni, si rallegrino nella speranza del Regno futuro. Associa alla vittoria dell’Agnello coloro che a causa di Cristo e del Vangelo sono segnati dal sigillo del martirio.

Rit. Vieni Spirito, Vieni Spirito, scendi su di noi.

La Chiesa in questi suoi figli e figlie possa riconoscere la purezza del Vangelo e il gaudio dell’annuncio che salva.
Maria, prima discepola e missionaria, Vergine fatta Chiesa, interceda per noi. Amen



Riposizione  e  canto  finale



Ora lascia o Signore
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.

La tua presenza ha riempito d’amore
le nostre vite e le nostre giornate.
In te una sola anima
un solo cuore siamo noi
con te la luce risplende
splende più chiara che mai.

La tua presenza ha inondato d’amore
le nostre vite e le nostre giornate.
Fra la tua gente resterai
per sempre vivo in mezzo a noi
fino ai confini del tempo
così ci accompagnerai.

Ora lascia o Signore
che io vada in pace
perché ho visto le tue meraviglie.
Il tuo popolo in festa
per le strade correrà
a portare le tue meraviglie.




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