Veglia Missionaria Diocesana del 18 ottobre 2014


Diocesi  di  Trieste
Giornata   Missionaria   Mondiale   2014

Periferie,   cuore   della   Missione




In ogni cuore ci sono delle periferie da  raggiungere, ogni cuore ha bisogno di avere sanate delle periferie. Ognuno di noi conosce le proprie e sa quanto bene faccia stare a tu per tu con Gesù, il solo che attraverso l’Amore può colmare ogni nostra inquietudine.

Ognuno di noi deve avere a cuore le periferie del mondo, ma deve anche esser capace di riconoscere quando lui stesso si colloca alla periferia della vita degli altri e della relazione con Dio. Su questa è importante lavorare, per incontrare poi il mondo, in Lui.


Canto: Servire è regnare

Guardiamo a Te che sei, Maestro e Signore:
chinato a terra stai,
ci mostri che l’amore
è cingersi il grembiule,
sapersi inginocchiare,
c’insegni che amare è servire.

Fa’ che impariamo, Signore, da Te,
che il più grande è chi più sa servire,
chi si abbassa e chi si sa piegare,
perché grande è soltanto l’amore.

E ti vediamo poi,
Maestro e Signore,
che lavi i piedi a noi
che siamo tue creature;
e cinto del grembiule,
che è il manto tuo regale,
c’insegni che servire è regnare.

Fa’ che impariamo, Signore, da Te…


Saluto del Vescovo

Guida Breve introduzione


ATTO  PENITENZIALE

Vesc. Signore, sebbene battezzati, spesso non ci impegniamo a vivere la nostra vocazione missionaria: abbi pietà di noi.
Tutti Signore, pietà.

Vesc. Cristo, per paura o disinteresse, molte volte abbiamo chiuso il cuore al tuo amore, che ci chiama ad uscire verso i fratelli: abbi pietà di noi.
Tutti Cristo, pietà.

Vesc. Signore, abbiamo dimenticato che nella tua vigna siamo servi inutili e che il nostro servizio è risposta gratuita al tuo amore: abbi pietà di noi.
Tutti Signore, pietà.

Vesc. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

Preghiamo. Signore Gesù, che hai detto “ gli ultimi saranno i primi”, facci capire che nel  tuo Regno, presente in mezzo a noi, non ci sono gradi o privilegi, ma che tutti  siamo in cammino con Te, nostro Pastore e Amico, per raggiungere gli angoli del mondo, specialmente dove c’è oppressione, fame, violenza, ingiustizie, miseria, abbandono, emarginazione, solitudine….e anche in mezzo alle nostre società con tutti i loro drammi, per portare, con le parole e con la vita, la Bella Notizia che ci salva e per la quale Tu hai dato la vita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.


LITURGIA  DELLA  PAROLA

Dal libro di Giona 3,1- 4,11

Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: "Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico". Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore.
Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta".
I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
Ma Giona ne provò grande dispiacere e ne fu sdegnato.
Pregò il Signore: "Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!". Ma il Signore gli rispose: "Ti sembra giusto essere sdegnato così?".
Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all'ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo, allo spuntare dell'alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: "Meglio per me morire che vivere". Dio disse a Giona: "Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?". Egli rispose: "Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!".  Ma il Signore gli rispose: "Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?".
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Salmo 108 (Recitato a cori alterni)

Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.

Voglio cantare, voglio inneggiare:
svégliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l'aurora.

Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e la tua fedeltà fino alle nubi.

Innàlzati sopra il cielo, o Dio;
su tutta la terra la tua gloria!
Perché siano liberati i tuoi amici,
salvaci con la tua destra e rispondici.

Dio ha parlato nel suo santuario:
"Esulto e divido Sichem,
spartisco la valle di Succot.

Mio è Gàlaad, mio è Manasse,
Èfraim è l'elmo del mio capo,
Giuda lo scettro del mio comando.

Moab è il catino per lavarmi,
su Edom getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria".

Chi mi condurrà alla città fortificata,
chi potrà guidarmi fino al paese di Edom,
se non tu, o Dio, che ci hai respinti
e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?

Nell'oppressione vieni in nostro aiuto,
perché vana è la salvezza dell'uomo.
Con Dio noi faremo prodezze,
egli calpesterà i nostri avversari.

Acclamazione al Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca 1,39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo . E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.


Testimonianze


ESPOSIZIONE  del  SS. SACRAMENTO


Guida Come ci ricorda Papa Francesco, essere missionari con spirito significa essere evangelizzatori che pregano e lavorano (Evangelii Gaudium, n° 262). Non possiamo immaginare un impegno missionario che sia privo di continui momenti di preghiera e di intimità con nostro Signore. Attraverso il pensiero del nostro Pontefice, ci lasciamo incontrare dalla Parola di Dio, per sperimentare il suo Amore di Padre ed essere così inviati in tutto il mondo per annunciare la buona notizia.


Canto: Lodi all’Altissimo (Frisina)

Tu sei Santo, Signore Dio,
Tu sei forte, Tu sei grande,
Tu sei l’Altissimo, l’Onnipotente.
Tu Padre Santo Re del cielo.

Tu sei Trino, Uno Signore,
Tu sei il bene, tutto il bene.
Tu sei l’Amore, Tu sei il Vero,
Tu sei Umiltà, Tu sei Sapienza.

Tu sei Bellezza, Tu sei la Pace,
la Sicurezza, il Gaudio, la Letizia,
Tu sei Speranza, Tu sei Giustizia,
Tu Temperanza e ogni Ricchezza.

Tu sei il Custode, Tu sei Mitezza,
Tu sei Rifugio, Tu sei Fortezza,
Tu Carità, Fede, Tu Speranza,
Tu sei tutta la nostra Dolcezza.

Tu sei la Vita, Eterno Gaudio,
Signore Grande, Dio ammirabile,
Onnipotente, o Creatore
o Salvatore di misericordia.


Incontrare  la  Parola


Dal Vangelo secondo Marco 1, 32s

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni. Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
Dalla Evangelii Gaudium (EG 262)

“Senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà e il fervore si spegne. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera. Nello stesso tempo si deve respingere la tentazione di una spiritualità intimistica e individualistica, che mal si comporrebbe con le esigenze della carità, oltre che con la logica dell’Incarnazione. C’è il rischio che alcuni momenti di preghiera diventino una scusa per evitare di donare la vita nella missione.”


Canto:             Alto e glorioso Dio  (Frisina)

Alto e glorioso Dio, illumina il cuore mio,
dammi fede retta, speranza certa,
carità perfetta.
Dammi umiltà profonda, dammi senno e cognoscimento,
che io possa sempre servire con gioia i tuoi comandamenti.

Rapisca, ti prego, Signore,
l’ardente e dolce forza del tuo amore,
la mente mia da tutte le cose,
perché io muoia per amor tuo,
come tu moristi per amor dell’amor mio.

Alto e glorioso Dio...



L’Amore  del  Padre


Dal Vangelo di Luca 11, 1s

Un giorno Gesù andò in un luogo a pregare. Quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: 'Signore, insegnaci a pregare'. Allora Gesù disse: 'Quando pregate, dite così: Padre, sia santificato il tuo nome, fa' che il tuo regno venga. Dacci ogni giorno il pane necessario, perdonaci i nostri peccati perché anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso, e non abbandonarci nella tentazione'.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.


Dalla Evangelii Gaudium (EG 264)

“La prima motivazione per evangelizzare è l’amore di Gesù che abbiamo ricevuto, l’esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più. Però, che amore è quello che non sente la necessità di parlare della persona amata, di presentarla, di farla conoscere? Se non proviamo l’intenso desiderio di comunicarlo, abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci. Abbiamo bisogno d’implorare ogni giorno, di chiedere la sua grazia perché apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale.”




Canto:             Chi ci separerà (Frisina)

Chi ci separerà dal suo amore,
la tribolazione, forse la spada?
Né morte o vita ci separerà
dall’amore in Cristo Signore.

Chi ci separerà dalla sua pace,
la persecuzione, forse il dolore?
Nessun potere ci separerà
da Colui che è morto per noi.

Chi ci separerà dalla sua gioia,
chi potrà strapparci il suo perdono?
Nessuno al mondo ci allontanerà
dalla vita in Cristo Signore.


INVIATI  NEL  MONDO


Dal Vangelo di Giovanni 17, 6s

Gesù disse: “Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi”.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.


Dalla Evangelii Gaudium (EG 266)

“Il vero missionario, che non smette mai di essere discepolo, sa che Gesù cammina con lui, parla con lui, respira con lui, lavora con lui. Sente Gesù vivo insieme con lui nel mezzo dell’impegno missionario. Se uno non lo scopre presente nel cuore stesso dell’impresa missionaria, presto perde l’entusiasmo e smette di essere sicuro di ciò che trasmette, gli mancano la forza e la passione. E una persona che non è convinta, entusiasta, sicura, innamorata, non convince nessuno.”


Canto:             Sei Dio (Gen)

Perché avessimo la luce ti facesti buio.
Perché avessimo la vita tu provasti la morte.
Ci basta, Signore, vederci simili a te
e offrire col tuo il nostro dolore.

Sei Dio, sei il mio Dio,
il nostro Dio d’amore infinito. (x2)

Perché fossimo innocenti
ti sentisti peccato.
Perché fosse nostro il Cielo
fosti abbandonato.
Per darci, Signore, la vera vita qui in terra
sembrò che il Padre fosse lontano da te.


Riflessione del Vescovo

Preghiere  dei  fedeli


Vesc. Eleviamo le nostre invocazioni e preghiere al Signore per la nostra Chiesa e per la Chiesa sparsa in tutto il mondo, dicendo insieme: Ascoltaci, o Signore.



Per noi che viviamo qui la missione, perché la nostra testimonianza di fede sia sempre accompagnata dalla gioia che viene dall’incontrato col Risorto, preghiamo.

Per coloro che vivono la missione in terre lontane, perché accompagnati dalle nostre preghiere e dalla vicinanza del Signore possano continuare a proclamare con coraggio e gratitudine il messaggio di Salvezza, preghiamo.

Per noi che viviamo qui la missione, perché sentiamo la responsabilità di estendere a tutti il gioioso invito a far parte del ”banchetto nuziale” promesso per la fine dei giorni, preghiamo.

Per coloro che vivono la missione in terre lontane, , perché le difficoltà che la responsabilità dell’annuncio in culture diverse comporta, non diminuiscano l’entusiasmo di una testimonianza gioiosa, preghiamo.

Per noi che viviamo qui la missione, perché accogliamo con umiltà e gioia la chiamata a lavorare nella “vigna del Signore”, per annunciare ai poveri il messaggio di Salvezza, preghiamo.

Per coloro che vivono la missione in terre lontane, soprattutto per i cristiani perseguitati in Medio Oriente e in Africa, perché la consapevolezza della loro vocazione missionaria li renda perseveranti, anche in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni, preghiamo.

Per noi che viviamo qui la missione, perché riusciamo a superare gli ostacoli che ci impediscono di aprire il cuore all’ascolto e alla contemplazione della Parola, per annunciare a tutti la gioia del Vangelo, preghiamo.

Per coloro che vivono la missione in terre lontane, perché nella contemplazione ritrovino sempre il coraggio di annunciare la Parola che salva, preghiamo.



Vesc. Accogli, o Padre, queste nostre preghiere e le preghiere di tutta la Chiesa; accogli la nostra lode e la nostra adorazione; accogli l’impegno, le fatiche e i sacrifici dei missionari; noi mettiamo le loro vite davanti a te e in te, nella preghiera che il tuo Figlio Gesù, tuo inviato e tua rivelazione, ci ha insegnato:


Padre Nostro…


Benedizione eucaristica



INVOCAZIONI

Vesc. Gesù, nostro Signore, che ci hai mostrato il vero volto del Padre che ci ama,

Tutti riempi la nostra vita!


Vesc. Gesù, nostro Signore, che ci hai chiamato a seguirti per le strade del mondo,

Tutti donaci la forza e il coraggio per rinnovare il nostro “Si”.


Vesc. Gesù, nostro Signore, che ci chiedi di cercarti nelle periferie del mondo,

Tutti rendi il nostro cuore umile e docile alla
tua volontà.

Vesc. Gesù, nostro Signore, che ci rendi missionari del tuo Vangelo,

Tutti donaci la credibilità, la coerenza e la passione per testimoniarti sempre e ovunque.


Riposizione del Santissimo


Canto:             Le tue meraviglie (OMI)

Ora lascia o Signore che io vada in pace,
perché ho visto le Tue meraviglie
il Tuo popolo in festa per le strade correrà,
a portare le Tue meraviglie

La Tua presenza ha riempito d’amore,
le nostre vite e le nostre giornate,
in Te una sola anima, un solo cuore siamo noi,
con Te la luce risplende, splende più chiara che mai. Rit.
       
La tua presenza ha inondato d’amore,
le nostre vite e le nostre giornate
fra la Tua gente resterai, per sempre vivo in mezzo a noi,
fino ai confini del tempo, così ci accompagnerai. Rit



Mentre si esegue il canto finale, tutti i presenti ricevono dal Vescovo il dono del libro del Vangelo secondo Luca: accogliere la Parola incarnata, Gesù Cristo per essere testimoni e annunciatori, nel nostro quotidiano, della presenza del Regno di Dio.

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